Pagina:Le Vicinie di Bergamo.djvu/116

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dovessero rispondere dell’intero pagamento, perchè nel 1231 quello di Almenno dovette prendere a mutuo l. 73 soldi 11 den. 6 per pagare un fodro imposto in quell’anno dal Comune di Bergamo1. Questi Comuni rurali poi, tra gli altri ufficiali, come i Consoli, il Canevario, eleggevano anche ogni anno i taliatores fodri2, i quali erano detti anche extimatores3, in quanto, per ripartire fra i Vicini l’onere imposto, come vedremo, procedevano anche ad una revisione delle stime preesistenti.

Il silenzio assoluto di tutti i nostri Statuti sulla materia censuaria, non permette di affermare alcunchè di positivo su questo argomento; sembra però che in massima per lungo tratto del secolo decimoterzo l’imposta sui terreni non colpisse che i beni dei rustici4, e, malgrado le vive e insieme ingiustificabili opposizioni, anche i beni degli ecclesiastici5: in generale i beni di quelli, che non militavano nell’esercito cittadino; i cittadini poi non saranno stati colpiti da queste imposizioni, che quando speciali ed urgenti necessità lo richiedevano, come per sopperire alle spese di lunghe guerre o per estinguere debiti contratti6. Ma quanto più l’amore dell’armi veniva meno, e all’armi mercenarie si cominciava ad avere ricorso, e quando colle podesterie dei

  1. Arch. Capit. M 3.
  2. Pergam. in Bibl. n. 446.
  3. Stat. 1353, I § 24, ms. in Bibl.
  4. Ronchetti IV, 49.
  5. Ronchetti IV, 75, 78, 81 ecc. Arch. Capit. C 5, L 17; Pergam. in Bibl. nn. 1855, 2213; Lupi Stralci n. 32, ms. in Bibl. Λ, IV, 4.
  6. Mandelli Vercelli II, 98 seg. Veggasi anche Liber Pot. Brix. fol. 126 v., 127, 132 del ms. nella Quiriniana. V. pure Rovelli, Stor. di Como II pag. CLXXVII.