Pagina:Le dicerie sacre.djvu/15

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che fe da! canto di lei s’adducono l’me di Zelili, il cauallo <f Apelle, e i cani di N'Cia , dous coilero gli anim ili, per fe non mancano la giumenta di Mirone, la Venere di Prafsircle , e quella di Pigrmlione.di cui s’innamorarono gii huomini . E potrebbe in fine per vltima proua della fua eccellenza addurre il gran_j pretzo checoftano l’operc fue, & molto maggiore di quel che fuole per le pittare pagai (ì. Ala auuenga che non iia cefi facile da decidere qnefta difputa come altri crede;& come che alla fine fi pofsano non fenza qua'che ragior.e chiamar fore'Ie.efsendo amédue figliuole d’vn padre iftefso.ch’c il difsegno,& hauC-Jo per «ó- inune vn fol fine raedefimo, cio<5 có vna arti fi. ciofa imitinone della Natura offerire à gli oc. eh' noftri le foftanze indiuidue,contentili non. dimeno la Scultura di fopir la cootefa, e detes- ininar la differenza, cedendo per hora alla pittura , nelle cui lodi per mozzatle lunghe non jn vogj io oltremodo diffòndere.Tacerò.ch’e^ la lia prima figlia della Idea,madre del modello , Reina della merauiglia, Prencipefla della £mmetria , nutrice della proportene,alimento dell’archipenzolo,norma della riga, regola del compatto. Ni dirò i beni proceduti dal dinoto, e pietofo culto delle imagini fante chi.» per lei s’adorano: Vfo infin dalla origine delia Chiefa noftra ragioneuolmente introdottQ.in- di da tutti ifaeti Concili; legitimamentc ap- promto. Impcroche quelle fan Iodi pet auen- tura conimunali, e potrebbonoranto all’vna, quanto all’altra conuenire . Porterò folo in_j d»fcfà della Pitrtira rna ragione, la qual dourà (*’io don in'inganno) chiudere in tutto, cper tucco