Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/766

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del califfo, e gli rese esattissimo conto di quant’era accaduto il giorno innanzi. — Vi sono obbligatissimo,» disse il califfo, «di ciò che mi dite sulla maravigliosa virtù della preghiera di due rikaat all’alba; non l’ho mai trascurata una sola volta in vita mia.» Esortò poi i due fratelli di Abdallah a meglio comportarsi per l’avvenire, e li congedò tutti e tre, colmandoli di regali. Tornarono essi a Basra; tutta la città venne loro incontro, innalzando al cielo mille voti per la felicità del governatore, il quale fece spargere al popolo molto denaro; ma tutti gli omaggi ond’era l’oggetto, accesero di nuovo l’invidia e la gelosia de’ fratelli.

«Abdallah intanto fece preparare per essi una casa, con suppellettili, cavalli, palafrenieri, schiavi ed eunuchi. — Fratelli,» lor disse, «vi concedo di fare nel mio governo tutto ciò che volete; astenetevi però dal commettere azioni che potessero scontentare il popolo e perderci nell’animo del califfo. Domandate a me tutto quello che vorreste prendere da qualcuno, ed io ve lo darò; ma non vogliate rendervi rei di veruna ingiustizia.» E nello stesso tempo parlò sì affabilmente, e li colmò di tanti benefizi, che sperava di aver destati ne’ loro cuori sentimenti di giustizia e gratitudine; ma vane tornarono tali speranze. Malgrado tutta la sua bontà, non potè guarire dalla bassa loro gelosia i fratelli, i quali concertarono di spegnere Abdallah, per impossessarsi delle ricchezze di lui, e quindi comprare dal califfo il governo di Basra e di Kufah. Per giungere all’iniquo scopo, convennero d’invitare il fratello ad un banchetto, addormentarlo con chiacchiere e bevande forti, e poscia gettarlo in mare, essendo intenzionati di dire allora al califfo, che la moglie di Abdallah l’aveva rapito, perchè irritata, contro di lui per aver tradito al califfo il segreto della sua vendetta. Pregarono dun-