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dei costumi degl'italiani 265

popoli, parlando proporzionatamente di ciascuna classe. Per tutto si ride, e questa è la principale occupazione delle conversazioni; ma gli altri popoli altrettanto e piú filosofi di noi, ma con piú vita, e d’altronde con piú societá, ridono piuttosto degli assenti che dei presenti, perché una societá stretta non può durare tra uomini continuamente occupati a deridersi in faccia gli uni e gli altri, e darsi continui segni di scambievole disprezzo. In Italia il piú del riso è sopra gli uomini e i presenti. La «raillerie» il «persiflage», cose sì poco proprie della buona conversazione altrove, occupano e formano tutto quel poco di vera conversazione che v’ha in Italia. Quest’è l’unico modo, l’unica arte di conversare che vi si conosca. Chi si distingue in essa è fra noi l’uomo di piú mondo, e considerato per superiore agli altri nelle maniere e nella conversazione, quando altrove sarebbe considerato per il piú insopportabile, e il piú alieno dal modo di conversare. Gl’italiani posseggono l’arte di perseguitarsi scambievolmente e di «se pousser à bout» colle parole, piú che alcun’altra nazione. Il «persiflage» degli altri è certamente molto piú fino; il nostro ha spesso e per lo piú del grossolano, ed è una specie di «polissonnerie»; ma con tutto questo io compiangerei quello straniero che venisse a competenza e battaglia con un italiano in genere di «raillerie». I colpi di questo, benché poco artificiosi, sono sicurissimi di sconcertare senza rimedio chiunque non è esercitato e avvezzo al nostro modo di combattere, e non sa combattere alla stessa guisa. Cosí un uomo perito della scherma è sovente sconcertato da un imperito, o uno schermitore riposato da un furioso e in istato di trasporto. Gl’italiani non bisognosi passano il loro tempo a deridersi scambievolmente, a pungersi fino al sangue. Come altrove è il maggior pregio il rispettar gli altri, il risparmiare il lor amor proprio, senza di che non vi può aver societá, il lusingarlo senza bassezza, il procurar che gli altri sieno contenti di voi, cosí in Italia la principale e la piú necessaria dote di chi vuol conversare, è il mostrar colle parole e coi modi ogni sorta di disprezzo verso altrui, l’offendere quanto piú si possa il