Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/153

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DISSERTAZIONE SOPRA L’IDRODINAMICA questo cessa fino a che non si restituisca di bel nuovo la pressione uguale dappertutto ». A ciò aggiunge il chiarissimo Sig.r Dandolo nelle sue note ad un tal passo, che «Se una particella non fosse premuta egualmente per ogni direzione, essendo per ipotesi priva d’ogni tenacità, si moverebbe per la seconda legge del moto da quella parte, verso cui la forza è minore, contro l’ipotesi. Dunque nei fluidi per aver l’equilibrio bisogna, che ogni particella sia premuta egualmente per ogni direzione. Così vicendevolmente se v’ha equilibrio sarà premuta ogni particella egualmente per ogni direzione. Se dunque verrà diminuita la pressione in qualche luogo da qualunque\n\ causa si sia il fluido si moverà finche la pressione d’ogni particella riesca eguale per ogni direzione cioè finche si restituisca l’ equilibrio ». Essendo il livello dei fluidi un effetto della gravità delle loro molecole, la qual forza li spinge costan¬ temente verso il centro della terra, avviene, che le superfìcie dei fluidi sieno concentriche alla medesima. Ciò facilmente si scorge in un vasto tratto di mare, nel quale una nave in data di¬ stanza, o del tutto si nasconde ai nostri sguardi, o non lascia scuoprirci, che la sommità del suo albero interrotto essendo il raggio visuale dalla convessità della terra, o del mare. Dalla enunziata dottrina circa l’equilibrio dei fluidi deriva, che un corpo immerso in un fluido, il quale sia di gravità specifica mi¬ nore di quest’ultimo, deve necessariamente restare a galla del medesimo, laddove un corpo di maggior gravità specifica non può mantenersi in tale stato, ma cade al fondo del recipiente 179