Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/253

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DISSERTAZIONE SOPRA LE VIRTÙ INTELLETTUALI sato nelle scienze le intenderà, ed approverà a prima giunta senza aver mestieri di affaticarsi per tal cagione in modo alcu¬ no, e ciò per l’abito da lui acquistato di conoscere con prontez¬ za d’animo simili verità. E perciò dunque assai manifesto do¬ versi con ogni possibile accuratezza distinguere la virtù dell’in¬ telletto dalla potenza di tal nome, la quale non può certamente essere ammessa nel novero delle virtù intellettuali. Dalle cose dette finquì può facilmente conoscersi qual sia la materia della virtù dell’intelletto, che da Aristotele vien collocata prima di ogni altra nella accennata divisione delle virtù intellettuali. |59 j Segue la Scienza, cui dà Aristotele il secondo luogo nella divisione sovraindicata, e questa si è quella, per cui l’uomo di¬ mostra con evidenza di ragioni quelle verità, che per se stesse non sono abbastanza chiare, ed hanno mestieri di alcuna dimo¬ strazione. Vedesi adunque come questa virtù versa intorno alle conseguenze, ossìa intorno a quelle verità, che si conoscono per mezzo de’ principj. Essendo adunque, come è manifesto, le proposizioni medesime, che sono da dimostrarsi la materia della virtù della scienza, egli è evidente, che diverse, e di varie specie essendo queste proposizioni, diversi ancora, e di varie specie saranno gli abiti dimostrativi, quali sono appunto la Me¬ tafisica, la Matematica, la Geometrìa, ed altre molte, le quali tutte versano intorno a proposizioni diverse, e di diversa spe¬ cie, che costituiscono l’oggetto, ed il fine della scienza. Fu già detto da Aristotele esser la Scienza una virtù, che si aggira in¬ torno alle cose necessarie immutabili, ed eterne, il che è total- 279