Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1021

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696. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano 8 Giugno 1825

Signore ed Am. preg"’° Dopo d’aver alquanto pensato ed anche scritto, e fatto scrivere, per ben rispondere alle savie osservazioni sue contenute nella cara sua 18 del p. p. ho veduto che il migliore espediente (dappoiché Ella non ha vincoli che le impediscono di venir qui) si è quello di pregarla di venire; soggiugnendole che quanto più presto Ella verrà, tanto più ne sentirò contento ed utile. Ella si fermerà poi qui tutto quel tempo che più le sarà per piacere, certa di trovare in me più che un amico un padre, e nella mia famiglia una buona madre e degli amorosi fratelli. A spese di viaggi e dimora Ella non dovrà pensare: penserò io a tutto. Ella non avrà altro pensiero che quello di farsi condurre qui in Milano, e smontare alla mia casa posta in contrada di Santa-Margherita, la cui porta è la prima a man dritta nel vicolo di San-Salvatore. Intanto scrivo subito al mio amico sig. Giuseppe Moratti di Bologna impiegato nel- l’offizio delle poste a cui Ella stessa potrà scrivere direttamente pel denaro che le occorresse da fare il viaggio da Recanati a Bologna, oppure farselo rimborsare quand’Ella sarà giunta colà. Al resto del viag- gio penserà lo stesso sig. Moratti. L’attendo, desiderosissimo d’abbrac- ciarla, e di provarle vie meglio ch’io sono Il suo vecchio cordialiss. am.co e serv. Ant. Fort. Stella

697. A Giuseppe Melchiorri.
Recanati 11 Giugno 1825

Caro Peppino Rispondo alla tua dei 4 corrente. L’età del marmo, di cui mi chiedi, sarebbe difficile a determinarsi dal confronto della lingua e dello stile, poiché la lingua del marmo non è quella degli scrittori latini, ma popolare, e le epoche della lingua popolare latina non si conoscono. Le ragioni però di Cardinali mi paiono