Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1049

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varvi, che in voi di vedervi giovare. Dunque eccovi concisamente il riscontro alla vostra dei 3. La ricevetti la mattina dei...1 Fui la stessa sera da Bunsen, che si mostrò sommamente contento della lett.a da voi direttagli, me la dette a leggere, ed io la trovai del tutto uniforme alle idee da me tracciatevi, perciò del tutto efficace per l’intento mio. Egli era deciso di esibirla al Card. Segret.0 di Stato la mattina dei 12, giorno della solita udienza presso il Segret.0 di Stato. Ma io gli feci leggere la lettera da voi scrittami, e lo persuasi facilm.e «che non vi era tempo da perdere, che dovea la mattina dopo inviare al Segr.° di Stato la vostra lett.“, e con efficace viglietto accompagnandola, domandare per ora il vacante posto di Segret.0 dell’Accad.3 di Belle Arti in Bologna. Siccome poi l’emolumento era tenue, dovea soggiun- gere come di proprio impulso, che dovendo voi occuparvi colà dell’o- pera di Platone etc. sarebbe stato proprio della munificenza sovrana di darvi per questo un personale assegnamento etc. ». La risposta datagli dal Segr.0 di Stato non può essere più lusinghiera per voi, ne più ana- loga alle nostre brame, come meglio conoscerete dalla copia, che vi accludo.2 Saprete in seguito il definitivo risultato della trattativa, ed intanto custoditela sotto geloso segreto. Voglio dirvi poi, che Bunsen il quale ha vera amicizia per voi, e ve ne ha date non dubbie prove, mi esternò il suo contento, che le vostre canzoni siano qui sconosciute al Segret.0 di Stato e al Papa, e a chiunque potesse tenerne seco loro discorso, poiché [sic] avrebbero esse distrutte tutte le sue operazioni. Quella lett.a sulle parole di Bruto - quella Canzone sull’opera scoperta da Mai - quel compianto sulle sparite Deità pagane - quei tanti e tanti pensieri sparsi con tanta bella poesia, e con tanto poca saviezza in tutto quel volumetto vi fanno comparire quello, che non siete, e non potreste mai essere senza rendervi per sempre infelice - Fio chiesto da lui il permesso di comunicarvi queste sue osservazioni, che sono, come già vi accennai anco le mie, giacché troppo mi preme la vostra temporanea, ed eterna felicità. Rigettate con isdegno le stravolte idee di un secolo fradicio per l’incredulità. Attenetevi alla scuola di Fenelon, e di Bossuet, ed abborrite la scuola contraria. Ma per guarirvi bene dalle false preven- zioni, mettetevi subito a leggere qualche opera conveniente. Scorrete intanto Les soirées de Saint-Petersburg del Ctè Maistre. Il dotto, e rispettabile Mons.r Invernizzi è pronto a dare le sue varianti, e i 18 voi. delle opere di Cicerone nell’edizione Napoletana, che non fù però condotta alla meta, e prenderà in contro altra edi-