zione completa, preferendo quella dell’Ernesti, o se fosse ultimata
quella di Beck, ma in edizione mercantile, perche [sic] sia meno aggra-
vato di spesa il librajo. Peraltro siccome quel suo lavoro ricavato da
nove o dieci codici circa trent’anni addietro, potrebbe (dice Egli) non
meritar nulla, o non valere l’importo dell’opera che riceverebbe in per-
muta, desidera che il Sig.1' Stella deputi qui qualcuno di sua fiducia,
ed esperto in questa materia, per farne il conveniente esame. Mi preme
che questa cosuccia sia trattata da voi con tutta l’attenzione, onde ci
stia bene la convenienza di Mons.r Invernizzi e mia, e l’interesse del
Sig/ Stella.
All’ottimo S. Conte Alborghetti molti miei complimenti ringrazian-
dolo dell’obbligante risposta.
Addio. Gradite il dolce, e l’amaro della presente come derivante
fuor di dubbio dall’attaccamento con cui mi protesto
V.° Aff.° Zio
Carlo Antici
719. |
Di Pietro Brighenti. |
|
Mio caro Giacomo:
Ti ringrazio della cariss.a tua del giorno 8. Noi tutti eravamo vera-
mente ansiosi di tue notizie. Godiamo del tuo felice arrivo, e della
tua buona salute: ma non dimenticare Bologna: e già direi che comin-
ciassimo a trattare del tuo ritorno. Questo è l’argomento che preme.
Se vuoi a perditempo stendere quel manifesto per la raccolta de’ tra-
duttori, lo avrò caro. Una simile intrapresa ci farà un po’ stentare a
principio, perchè esige dei mezzi, e non solo ne son’io privo, ma tutto
il paese, che strilla come ossesso per difetto di soldi. Tuttavolta con
pazienza, e con molta attività si potrà ripiegare, e quando siasi inviata,
ella potrebbe provvedere alle bisogne, o bisogna come dicono adesso
chè io noi so.
Il bellissimo tuo canto amoroso1 è stato molto lodato, a quel che
ne ho udito da un libraio, ma io non ho veduto alcuno de’ padri della
nostra letteratura, perchè e’ sono a villeggiare. Credo però di poter
giudicare che generalm.c abbia incontrato: altrimenti avrei udite le
critiche.