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Ad Antonio Fortunato Stella. |
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Signore ed Amico carissimo
Ricevo la gentilissima sua e del Sig. Luigi (al quale rispon-
derò) in data 31 Ottobre. Dal Marcheselli ho finalmente riscosso
pochi giorni fa i libri da Lei favoritimi, e l’ho soddisfatto del
porto. Brighenti ha ricevuta la sua lettera. I manifesti sono
ancora alla Censura, ma spero che li riceveremo dentr’oggi, e
Brighenti le risponderà con quest’ordinario. Egli ed io daremo
loro tutta la pubblicità possibile. Il prof. Costa tradurrebbe a
di Lei scelta o gli Uffici o le Tuscolane di Cicerone; e quanto
al premio, mi dice che si rimetterebbe in tutto e per tutto al
di Lei piacere e giudizio. Io son certo che egli farebbe una tra-
duzione buona e accurata assai. Mi dica se debbo definitiva-
mente dirgli che se ne occupi, e di quale delle due. Il piano della
mia Collezione dei moralisti greci sarebbe di pubblicare in pic-
coli volumetti (ciascuno dei quali potesse star da se, e vendersi
separato) le più belle e classiche opere morali dei migliori Greci,
e specialmente le meno o le peggio tradotte e conosciute in ita-
lia. Ho già in pronto la materia per il primo volumetto, che con-
terrebbe i Ragionamenti morali d’isocrate. Gli ho fatti leggere
a Giordani, come anche il Frammento di Senofonte pubblicato
nel N. Ricoglitore.1 Egli mi ha detto e giurato che non si può
far di meglio, e che sono modelli di perfezione in fatto di vol-
garizzamenti. Lo stesso mi hanno assicurato qui altri letterati.
Le riferisco questi giudizi, non certamente per superbia (Ella
mi conosce), ma perchè Ella si accerti che il lavoro sarà fatto
con cura somma. Se le piace di por mano a questa impresa fra
poco, io farò subito copiare i detti Ragionamenti (che hanno biso-
gno di esser posti in netto) e glieli manderò insieme col manife-
sto di tutta la Collezione. Intanto mi occupo di un altro volume
che conterrebbe Vernieri Morali tratti da libri perduti di antichi
scrittori greci, opera che sarebbe tratta da Stobeo, la cui Colle-