Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1147

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come le lettere. Se i manifesti del Cicerone andarono alla Cen- sura, ciò fu come stampe sottoposte a Dogana, perchè erano venuti per la Diligenza. Del resto in caso di bisogno, io non mancherò d’intendermela in tutti i modi possibili coi Censori di qua. Oggi ho terminato la traduzione del Manuale di Epit- teto per servire alla scelta dei moralisti greci e prima del pros- simo ordinario consegnerò al Sig. Moratti il ms. del primo volu- metto del Petrarca. Esso avrà in fronte il mio nome, come lo avrà tutto quello che le piacerà di stampare di mio. Avrà ancora la sua prefazione. Quanto al testo, credo che ella vorrà servirsi di un esemplare dell’edizione di Molini, riserbandomi a correg- gerne e riformarne l’interpunzione con ogni esattezza, quando 10 abbia le prove di stampa. Aspetterò in questo di sentire le sue risoluzioni. Quanto alla prontezza nello spedir le prove, Ella non dubiti menomamente per parte mia. - Circa a quello che la sua generosità mi propone, non posso altro dirle, se non che Ella disponga di me a suo piacere. Se Ella vuol che io lasci le sec- cantissime e importunissime lezioni che mi occupano la metà del tempo, io sarò qui tutto per Lei, ed o attenderò in un mede- simo tempo al Petrarca e ai Moralisti, ovvero tanto più presto condurrò al fine il Petrarca, e tanto prima potrò dedicarmi inte- ramente ai Moralisti. Insomma non avrò altro pensiero nè altra occupazione che di servirla, cosa che io farò sempre ben di cuore, e con tutta la diligenza di cui sarò capace. - Intanto mi darò totalmente al Petrarca, aspettando nel med. tempo le prove del Cicerone. Brighenti ed io pubblicheremo qui in un giornaletto1 che è molto sparso per Bologna e la Provincia un ristretto dei manifesti di quella edizione. Se Ella lo desidererà, Le manderò 11 foglio che conterrà l’articolo, il quale uscirà tra pochi giorni. I miei complimenti al Sig. Luigi e a tutti i suoi. Sono impaziente di sapere la sorte delle prove del Martirio. Torno a ripetere che il ritardo mi dispiace fino all’anima, ma che nè il Sig. Moratti, nè io (che le rimandai alla posta lo stesso giorno che le rice- vetti) non ci abbiamo colpa. - Ella mi comandi e mi creda con tutto l’affetto

il suo cordialissimo amico e servitore
Giacomo Leopardi