in presenza, come faccio ora col cuore, chiedendole la sua bene-
dizione e ripetendomi con tutta la tenerezza possibile Suo affet-
tuosiss. figlio
Giacomo
826. |
Ad Antonio Fortunato Stella. |
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Pregmo Signore ed Amico
Alla gentilis. sua 18 del corrente. Le accludo le Varianti Lago-
marsiniane p[er] l’Ab. Bentivoglio, venutemi finalmente da
Roma. Desidero che riescano a proposito. Sento con sommo
dispiacere il ritardo delle prove Ciceroniane. Abbiamo verifi-
cato con certezza che le stampe che vanno per le poste1 non
sono qui soggette a niuna censura. L’intoppo non può essere
che nella negligenza delle poste, della quale, e a Milano e qui,
io ho avute ed ho infinite esperienze per me medesimo. Non
mancherò di cercare col Sig. Moratti se si possa porre qualche
riparo a questa diavoleria. - Le rendo infinite grazie delle
stampe del Martirio, che Ella graziosamente mi dona, e che mi
saranno molto care. - Consegnerò, come Ella mi dice, al Sig.
Moratti, il ms. del secondo volumetto del Petrarca, ben rive-
duto. Ella mi dice obbligantemente che desidera aver delle cose
mie in abbondanza. Venendo la buona stagione spero di poterla
in qualche parte soddisfare. Ora i freddi eccessivi e la mia malat-
tia ostinatissima che mi tormentano, mi obbligano spesso al letto,
e mi rendono stranamente penoso il tavolino, e mi fanno più
pigro che io non vorrei. Al più presto possibile consegnerò al
Sig. Moratti il ms. dell’Epitteto (opera alla quale ho un affetto
particolare) con prefazione e giunte, e in una lettera annessa
le spiegherò distintamente l’uso che io bramerei che Ella ne
facesse, se tale sarà il suo piacere. - Non ho mai udito nomi-
nare qui il Sig. Felletti, che certo debb’essere una persona molto
oscura. Sinceramente parlando, io vorrei piuttosto dare la tra-