Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1185

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duzione del Facciolati, cosa se non molto buona, almeno sti- mata, che una traduzione nuova fatta da un principiante, la quale probabilissimamente non sarà buona, e certo non sarà stimata. La novità in tal caso importa ben poco. - La lettera da lei pubblicata sopra il Giordani è stata attribuita al profes. Costa.2 Desidererei da lei un cenno che smentisse questa opinione, che io credo assolutamente falsa. I miei complimenti a tutti i suoi, e in particolare al Sig. Luigi. Ancora all’Ab. Bentivoglio e a Com- pagnoni e al Conte Dandolo. L’altro giorno si è molto parlato di Lei con M. Merle, col quale mi sono trovato a pranzo. Ella si guardi da questi orridi e micidiali freddi, mi ami, mi comandi e mi creda

Suo cordialiss. sfe ed amico
Giacomo Leopardi
827. Di Karl Bunsen.
Roma li 27 Gennaro 1826.

Pregiatmo Signore ed amico carissimo! Corre al suo termine il primo mese dell’anno, che non doveva nep- pure principiare senza che io avessi avuto una risposta definitiva da communicarle. Avrei potuto scriverle di una nuova proposizione intanto fattami, ma tanto fui dal principio persuaso che l’idea era infe- licissima e la cosa impratticabile, benche [sic] di altissima origine, che sdegnai farne parola a Lei. Ora posso dirle che l'Emrào voleva pro- porre a Sua Santità di darle un posto alla Vaticana, mà che ora resta convinto con me che metter Lei fra Mai e gli Scrittori, sarebbe un mettersi fra l’albero e la coccia, come si suol dire in Tedesco. Non ho potuto dissimulare a questa occasione la mia sorpresa: ho detto che invece di pensare senza agire, sarebbe d’uopo di assegnare prima un conveniente appuntamento e poi pensare allo specifico impiego: dico sorpresa, perche [sic] avevo combattuto l’indegnazione e represso lo sdegno che stat alta mente repostum. Non che ci sia cambiamento di sentimenti, che sono i medesimi: ma che nonostante sentimenti e pro- messe si agisce come se non ci fosse niente nè sentito nè promesso. Basta: ho dichiarato all’Emmo che non resta dopo tanti giri e raggiri