Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1207

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della generosità celeste e della sofferenza terrestre. Addio caro Buc- cio. Ti saluto e ti abbraccio per tutti, e ti domando, col tuo amore, quella fiducia nel nostro, che è il desiderio di chiunque ama.

847. Di Carlo Antici.
Roma li 19 Feb. 1826

Caro Nepote La vostra risposta dei 29 gen.°‘ arida, e tetra sembra dettata ancora dalla risoluzione di sf uggire il punto principale della mia pro- posta sull’impiego veram.c proficuo, e glorioso delle vostre classiche cognizioni. Dovrebbe ciò senza dubio scoraggiarmi dal più entrar seco voi in questa materia, se meno mi stasse a cuore la vostra felicità, e se avessi inteso di entrarne con voi in discorso per un miserabile pru- rito di sdottoreggiare, essendo tanto più vecchio di voi. Dunque bre- vemente vi ripeterò le mie preghiere di leggere subito, e con pondera- zione prima Les soirées de St. Petersbourg, indi Sur l’Indifférence en Matière de Religion 4. Voi. ed il voi. della Defense.2 E impossibile, che, dopo una tale amenissima lettura voi non conosciate ad evidenza cosa Iddio, cosa l’Umanità attendon da un vostro pari, e qual piega dovrete dare ai vostri studi. Se il vostro ingegno, se la vostra erudi- zione, se la vostra vasta cognizione delle lingue antiche, e moderne non vi condurranno, che all’ellenismo, alla filologia, ai voli poetici, voi fabricherete sull’arena. Ma se volgerete le vostre cure a quegli oggetti, che abbracciano i più grandi interessi dell’uomo, come han fatto gl’immortali autori delle preaccennate due opere, il vostro nome sarà inciso sopra tavole imperibili. Allora prenderete a schifo gli applausi insidiosi dei Pseudo-filosofi, e dei pseudo-liberali, dei quali, altamente pensando, detesterete le viste e le prodezze. Nisi utile est quod facimus, stulta est gloria, scrisse Seneca, o altro moralista pagano. Colle annotazioni alle cronache di Eusebio, colle canzoni, quantun- que bellissime, potrete ottenere qualche incenso passeggero al vostro amor proprio; quei pochi, che sbadigliando leggono le prime vi chia- meranno dotto, quei non molti, che intenderanno i pregi poetici delle altre vi daranno vanto d’ingegno, ma con tutto questo che bene avrete operato per la società? Ma con tutto questo qual conforto troverete sul letto di morte? Malgrado la fama acquistata da Byron, vorreste