Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1208

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voi cambiare la vostra sorte con lui? Credete, che ora gli siano di gran sollievo le ammirate sue poesie?... Nò nò; abbandoniamo le fanciul- laggini; operiamo virilmente. Voi lo potete fare nel regno delle Let- tere, ed io, che vi sono così stretto congiunto, ve l’ho voluto dire, anco a costo di spiacervi. Soffia un vento di corruzione per tutto il mondo: un abietto materialismo inonda da ogni parte! Voi disponetevi a gene- roso contrasto. E se la parte inferiore di voi medesimo vi sussurrasse all’orecchio «Pochi compagni avrai per l’alta via»; con soave, ma penetrante voce replicherà la parte superiore «Tanto più io ti prego gentil Spirto Non lasciar la magnanima tua impresa».3 Voi potrete entro un pajo di settimane farvi merito colla Religione e col Governo stendendo qualche bell’articolo per il giornale Ecclesia- stico. Vi si inserirà col vostro nome, o colle sole let.e iniziali. L’argo- mento è di vostra libera scelta. Per prendere un’idea di quello che vi converrebbe, scorrete i fascicoli sinora stampati, e prendete ancora in mano il Memorìel catholique, che si stampa a Parigi, e che ha per collaboratori i primi sapienti della Francia. Qualcuno di tali vostri arti- coli darà il compimento agli officj sinora praticati. Amo dirvi a questo proposito, che sere sono Monsig/ Mauri mi disse «che avea lette le vostre Canzoni, che vi avea trovati voli sublimi, ed un fraseggiare ammirabile. Che Egli non avea inteso mai parlare di voi, ma che ammira in oggi i vostri talenti, giacché ha saputo, che possedete grande erudizione classica, rallegrandosene meco assai, indi- catogli qual vostro Zio». Risposi, che dividevo con voi il piacere di lode datavi da un uomo così intelligente, ma che, malgrado i vostri meriti letterari, ve ne stavate ristrettami e malinconico in Bologna, dopoché il defonto, e il vivente Segret.0 di Stato avean date le più forti promesse il primo a Niebuhr, il secondo a Bunsen di mettervi in grado di spendere i vostri talenti in servigio della S. Sede. «Dav- vero, riprese Egli, voglio parlarne col Seg. di Stato». - Se Bunsen non fosse da molti giorni in letto, glie ne avrei già reso conto; ma il farò quanto prima. Quanto, dopo questo discorso, sarebbe opportuno qualche bell’ar- ticolo per il giornale Ecclesiastico! E se siete in grado di scriverlo, viene in tempo anco da qui a sei settimane nel qual caso vi dirò a chi diri- gerlo, per non soggiacere alle tasse postali.