Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1210

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vincia nel mettere a profitto i tanti generi squisiti che essa pos- siede, e che eccedono il consumo dell’interno: giacché i formaggi non sono il solo capo che manca in altre parti d’Italia, e che sarebbe ben accolto, ma noi abbiamo ancora molti e molti altri capi che da noi non si stimano e non si trovano a vendere per- chè soprabbondano, e altrove sarebbero ricercatissimi. E i nostri vini, che noi mandiamo solamente a Roma e in piccola quan- tità, mentre ne abbiamo tanta abbondanza, non si vendereb- bero qui nel Bolognese a preferenza di questi vini fatturati e pessimi della provincia, tutti ingrati al gusto, e scomunicati gene- ralmente da tutti i medici? Certo non fa per i possidenti di atten- dere al traffico; ma se nella nostra provincia ci fossero altri che vi attendessero, si arricchirebbero essi, e i possidenti avrebbero modo di vendere i loro generi a prezzi convenienti. Mi rallegro con Lei della riacquistata libertà. Ho già scritto a Melchiorri del Varrone. Qui continuano le giornate temperate, che mi han fatto tornare in vita da una vera morte, perchè le pene che ho provate in quest’inverno non sono descrivibili. Saluti teneris- simi alla Mamma e ai fratelli; e così vedendo il Zio Vito o la sua famiglia, la prego a salutarli in mio nome; come anche il Dott. Masi e il Chirurgo Prosperi, se Ella ne ha occasione. Mi ami, mi benedica e mi creda sempre suo affettuosissimo figlio Giacomo.

849. Ad Antonio Fortunato Stella.
Bologna 22 Feb. 1826.

Signore ed Amico pregino Alla cma sua dei 15. corrente. Consegno al Sig. Moratti una copia della Comparazione delle sentenze di Bruto e Teofrasto, corretta. Non ci trovo cosa che mi paia dover dispiacere a codesta censura, e però crederei che passasse. In caso che Ella voglia effettivamente unirla al Manuale ec., il Frontespizio dovreb- b’essere concepito in questa forma.