Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1281

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procacciandomi il più vivo piacere. «Ho letto, egli mi dice, nel fasci- colo 61. dell’Antologia di Firenze tre dialoghi morali del Conte Leo- pardi ad imitazione di Luciano. Ti dico bene che mi sono piaciuti assai assai. Sento da Puccinotti che ne abbia fatto degli altri, e che, si publi- cheranno di mano in mano. Leopardi farà molto parlare di se e verrà in gran fama». Ella non solo non me ne ha fatto mai cenno, ma di più scrivendomi mi ha sempre dichiarato di non aver nulla da dirmi; ciò vuol dire che la nessuna entità mia non merita di essere a parte del contentamento che tutti godono nella lettura delle Sue opere, che vorrei pure aver sempre fra le mani, e La prego di farmi avere questi dialoghi, chè ne sono desiderosissimo. Dopo tutto questo sia Ella giu- dice fra noi due, e punisca chi più ha demeritato nel silenzio. Io vor- rei toccasse a Lei di subire la pena, che essendo tanto gentile, e valo- roso la espierebbe assai meglio di me meschinissimo, ed io sarei certo di un guadagno che sebbene usurario accetterò senza scrupolo, anzi avidissimamente, lo che dipenderà dalla Sua sentenza. Ella mi diceva nell’ultima lettera,2 che sebbene tollerabile la Sua salute non era però buona, come non lo sarà certamente mai più. Se io non pensassi che fosse preso da un momento di malumore mentre scriveva, ne sarei oltremodo allarmato, e questa Sua disperazione mi porrebbe nel più grande spavento. Mi rassicuri del contrario se è vero che mi ama, e se non preferisce di accrescere afflizione a me che sono afflittissimo; e mi dia il piacere di rivederLa qui, se è possibile, giac- ché la mia situazione non permette che io venga per ora sino a Bologna. Il cenno datomi del comune Amico3 mi è riuscito della massima consolazione, cui sonosi pure aggiunte le di lui lettere che ho rivedute dopo molti mesi con infinita compiacenza. Ho ricevuto il Baule, e ne La ringrazio. Vorrei non doverne usare sì presto al solo fine di riabbracciar Lei prima di lasciare questo sog- giorno. A giorni perderò nuovamente l’amatissimo D.r Podaliri, che vuol tornarsene a Roma. Non potrebbe essere che il piacer Suo, e i Suoi vantaggi perchè io ne sopporti con qualche rassegnazione la perdita. Egli Le ritorna centuplicati i Suoi saluti, ed io caldamente me Le rac- comando. Dev.° Obblmo Serve ed Amico Luca Mazzanti