Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1297

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patisce veramente di cuore. Sfogati di quando in quando con me, mio caro e sventurato. Io sarò costi fra due o tre mesi imman- cabilmente, se pure la mia salute non me lo rendesse impossi- bile affatto. Sono entrato con una donna (fiorentina di nascita, maritata in una delle principali famiglie di qui) in una relazione, che forma ora una gran parte della mia vita.1 Non è giovane, ma è di una grazia e di uno spirito che (credilo a me, che finora l’avevo cre- duto impossibile) supplisce alla gioventù, e crea un’illusione mara- vigliosa. Nei primi giorni che la conobbi, vissi in una specie di delirio e di febbre. Non abbiamo mai parlato di amore, se non per ischerzo, ma viviamo insieme in un’amicizia tenera e sensi- bile, con un interesse scambievole, e un abbandono, che è come un amore senza inquietudine. Ha per me una stima altissima; se le leggo qualche mia cosa, spesso piange di cuore, senz’affet- tazione; le lodi degli altri non hanno per me nessuna sostanza, le sue mi si convertono tutte in sangue, e mi restano tutte nel- l’anima. Ama ed intende molto le lettere e la filosofia; non ci manca mai materia di discorso, e quasi ogni sera io sono con lei dall’avemaria alla mezzanotte passata, e mi pare un momento. Ci confidiamo tutti i nostri secreti, ci riprendiamo, ci avvisiamo dei nostri difetti. In somma questa conoscenza forma e formerà un’epoca ben marcata della mia vita, perchè mi ha disingan- nato del disinganno, mi ha convinto che ci sono veramente al mondo dei piaceri che io credeva impossibili, e che io sono ancora capace d’illusioni stabili, malgrado la cognizione e l’assuefazione contraria così radicata; ed ha risuscitato il mio cuore, dopo un sonno anzi una morte completa, durata per tanti anni. Dì a Luigi che m’ingegnerò di servirlo della musica. Saluta fervidamente Babbo e Mamma, Paolina, Luigi, Pietruccio. Scri- vimi, anima mia, e credi che se io vengo ricuperando della mia potenza di amare, altrettanto cresce di giorno in giorno la forza e la sensibilità dell’amore smanioso ch’io ti porto, e che per tanto tempo è stato l’unico segno di vita dell’anima mia.