Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1308

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mai l’avessi ritardata, fammi il piacere di osservare se porta segni di apertura: procurerò anch’io di ricercar qui quelle tracce che possono dare indizio. Te lo ripeto: perdona a un non ben sano, ma sono in una rabbia incredibile, e che non si può in alcun modo soddisfare. Pare impossibile che debbano crescere i motivi per farmi abborrire questo soggiorno, e ti giuro che questa minuzia mi tien disperato più del solito. Per Dio! Non poter cavar dalla bocca di una donna un sì o un no - Se l’ha aperta, sia ben fatto; solamente mi dica di sì. Io non dico niente. Le tue lettere però non le apre: frattanto come nella mia perduta ti diceva di dirigere i tuoi scritti a Marianna Bianconi, ora che può Mamma essersi impadronita del segreto, potrai fare invece a Livia Luosi. Buccio caro, se non altra malignità che quella della sorte trat- tiene le mie lettere, possa questa arrivarti a farti fede che io non ti abbandono parola che non devi mai più pronunziare, e che mi ha fatto piangere e ripiangere. Possibile che fra le altre disgrazie mi fosse riser- bato anche di dover imparare il senso di questa parola fra noi! Giacomuccio mio se sapessi quanta rabbia ed inquietudine e dispetto ha cagionato anche a me l’affare di questa lettera! tanto più che avevo avuto l’ispirazione di non darla affatto a Mamma, ma farla impostare io stessa, dubitando di un simile giro ch’essa potrebbe farci, e sapendo io bene cosa conteneva quella lettera. Ma che vuoi? troppa confidenza nell’altrui carattere, e troppa diversità dal mio mi tradi- rono, ed ora sono certissima che quella non ti verrà, o ti verrà già stata aperta. E i nuovi motivi d’inquietudine che ogni gno si succedono, non fanno che accrescere sempre più l’infame nro stato, e farci com- parire dilettevole qualunque altro, per quanto sia disperante. Una sola consolazione ci resta nel vedere che tu sei fuora di questo baratro, e contento, e felice e non vorremmo che ti affliggessi ai racconti che ti facciamo delle nre miserie, che ormai sono insopportabili affatto - Nel Corr. d.le Dame abbiamo veduto l’annunzio della vra interpre- taz.e sul Petrarca, e la raccomandazi ch’egli ne fa alle sue associate.2 Crederete bene che sia questa sola raccomandaz.e quella che mi ha fatto invogliare di averlo, e per cui vi prego di scrivere a Stella che mi conti nel num.° degli associati, e che me ne mandi i quaderni subito che esciranno, per la posta. Credo che sarà di mole tale da per- mettere che possa venire in tal modo senza spesa considerabile. Ho creduto che quest’opera esca a quaderni, perchè dice il Corr. d.le