punto ricevo buone notizie rispetto al ms. delle Operette morali. Per
oggi non posso dirle di più, e l’abbraccio di tutto cuore
Il suo vecchio cord."10 amico
Stella
Carissimo Sig. Padre
La sua Lettera mi ha cagionata una vera gioia, come sempre
me ne cagionerà il trattenermi con Lei, e come mi aveva dato
e mi darà sempre pena il suo lungo silenzio, se non in quanto
10 penserò che questo possa nascere da sue occupazioni più rile-
vanti e che serva a risparmiarle fastidio. Certamente, se a Dio
piace, io non passerò mai più l’inverno in climi più freddi del
mio nativo. Io conto, se la salute non me lo impedisse insupe-
rabilmente, di essere in ogni modo costì pel primo entrar del-
l’autunno, e quanto al trattenermi, Ella disporrà di ciò a suo
piacere. Intanto Ella non si dia pensiero alcuno circa la mia sicu-
rezza. La frequenza degli omicidii in questi ultimi giorni è stata
qui veramente orribile; ma io ho preso il partito di non andar
mai di notte se non per le strade e i luoghi più frequentati di
Bologna, sicché fintanto che non assassineranno in mezzo alla
gente (nel qual caso il pericolo sarebbe altrettanto di giorno,
come di notte), non mi potrà succedere sicuramente nulla. Ho
anche il vantaggio di abitare nel centro della città, e in faccia
a un corpo di guardia, in modo che per tornare a casa non sono
obbligato a traversar luoghi pericolosi.
Non ho posto il nome di Recanati in fronte al Petrarca non
certamente perchè io mi vergogni della mia patria, ma perchè
11 metterlo avanti a ogni cosa mia, mi sarebbe sembrata un’af-
fettazione, ed Ella vede che nessuno scrittore ai nostri tempi
lo fa, o illustre o non illustre che sia la sua patria. Stampandosi
le mie operette in un corpo, non parrà affettazione il nominar
la patria, ed io lo farò senza fallo. Il Petrarca è sembrato allo