[Bologna 4 Settembre 1826.] |
Pregiatissimo Signore
La sua stimatissima dei 29 agosto ridonda di espressioni e
di sentimenti più che gentili. Debbo ringraziarla, nel tempo
stesso che affermo e protesto di non meritarli. Godo assai delle
buone notizie del Cav. Puccini.
Di qua a poco più di un mese io partirò da Bologna per Reca-
nati, donde, se i miei non mi usano tali premure per ritenermi,
che io non possa ricusare di compiacerli, fo conto di andare a
passar l’inverno in Roma. In qualunque luogo, mi sarà gratis-
simo il poterla servire dove io vaglia. E sono veramente desi-
deroso di mostrarmi nel miglior modo che io sappia
Suo dmo obblmo servitore Giacomo Leopardi |
Bologna 4 Settembre 1826.
Carissimo Sig. Padre
Ho ricevuta la cara sua de’ 26. L’affare della Modanese dei
50 m. zecchini, credo che in verità non sarebbe stato degl’im-
possibilissimi. La sposa, del resto, senza esser bella, non è dispia-
cevole. Ma non siamo più in tempo, perchè improvvisamente
si è saputa qui la conclusione di un suo trattato di matrimonio
con un Conte Marsigli di qui, ricchissimo, ma attempato e
deforme. So poi che la dote non è in contanti, ma in terre, per-
venute alla sposa per un’eredità; sicché è verisimile assai che
la somma sia esagerata non poco, come è solito, per far numero
tondo. Un mio amico si è voluto incaricare di far un tentativo