colla Faentina, la quale oltre i 17 m. di dote, si dice che avrà
dalla madre 3 m. scudi a titolo di dono: in tutto 20 m. scudi.
Sentiremo la risposta. Aspetto poi delle notizie da Parma, da
Reggio e da Milano, che dovrebbero venir presto.
Dovetti, tempo fa, rimandare al Governatore il baule che
egli mi avea prestato, sicché mi trovo adesso senza baule. Non
so se costì sarà possibile di trovar modo per fare arrivar qua
quello che io portai con me a Roma. Se la cosa fosse praticabile
(e certo a Macerata o a Loreto si dovrebbero trovar mezzi facil-
mente), la pregherei di spedirmelo, giacché il trasporto mi costerà
meno assai che non costerebbe il comprar qui un baule a posta.
La spedizione di quello del Governatore, il quale arrivò a Reca-
nati prontamente, franco d’ogni spesa, non mi costò che 9 paoli.
Se la cosa le dovesse portar troppo incomodo, Ella non ci pensi,
ed io ripiegherò in altro modo.
I miei teneri saluti a tutti; Spero che Paolina sarà rimessa
pienamente del suo disturbo. La Mamma mi ha voluto fare un
tacito rimprovero di negligenza, facendomi sapere la morte di
D. Rodriguez. Veramente, non uscendo mai di giorno, per evi-
tare il gran caldo, era un pezzo che io non vedeva nessuno a
cui domandarne. Ella mi ami e mi benedica, e mi aspetti pre-
sto, se a Dio piace.
987. |
Di Antonio Fortunato Stella. |
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Signore ed amico amatiss.
Ho una cosa che aveva in mente di dirle anche quando le scrissi
la mia del dì 2. Ora per una lettera ricevuta ieri da Torino trovo neces-
sario di farlo.
In fine delle Rime del Petrarca mi pare che vi potesse star bene
un discorsetto, lettera, od altro di Lei per far conoscere i pregi di que-
sto gran poeta, ed anche il suo platonismo, se occorresse. Ella forse