migliori delle sue, che ragioni appena si possono dire. Ma p[er]
esser sicuro della vittoria, vorrei stringere alleanza con Lei, e
sapere le risposte che Ella certo avrà fatte tra se a quelle oppo-
sizioni. E questo è insomma è [sic] il fine p[er] cui le scrivo,
pregarla che mi voglia somministrare il modo di rispondere al
Ciampi, benché io già in parte sia preparato a questa battaglia.
Ma perchè pare che Ella rifiuti qualunque briga letteraria, io
le prometto che tacerò, se le piace, il suo nome, e porrò, quando
voglia, le sue ragioni come se fossero mie.
La supplico, pregiatissimo e carissimo Signor mio, che mi
perdoni questo fastidio, e mi serbi la sua benevolenza che m’è
dolcissima, e avrò caro che questa serva se non altro a rinfre-
scarle la memoria del c ~ a rr • ~ c~
buo Devmo e Allezionmo Sre
G.L.
Mio carissimo Signor Contino. Alla sua dei 30. aprile risposi: e conse-
gnai il mio Panegirico allo Stella, che mi dice di averglielo spedito. Per
la posta le mando un mio libretto in difesa del Dionigi del Mai,1 impu-
gnato dal Ciampi. Ella mi destò desiderio di sapere ciò ch’ella aveva
notato nelle mie prose; e spero che la sua cortesia me ne compiacerà.
Le raccomando sempre sempre la sua salute. Ricordi la mia servitù al
Signor Conte suo padre; e mi tenga per suo affezionatissimo di cuore
La prego a ricordarsi del Colombino.2 oinrdani
Recanati 5. Maggio [ma giugno] 1817 |
Amico e Cugino Carissimo
Tengo ben volentieri l’invito che mi fate di lasciar da parte
le cerimonie parlando con voi, e però non vi domando scusa