Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/319

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quanto al rivederle farò poco o niente perchè spero che le rive- dremo insieme, o che le rivedrete voi, e questo sarà per cento revisioni mie. Dovete certo avere ricevuta una mia dei 3, poco dopo scritta la vostra degli 8. Mi vo confortando e rallegrando colla non più speranza ma aspettazione della vostra visita, che sarà come l’aurora alle tenebre. Addio. Vi abbraccio con tutta l’anima e vi aspetto, ma prima di voi, giacché c’è ancora qual- che mese prima ch’io vi veda, aspetto, e desidero, purché abbiate agio di scrivermi, qualche vostra lettera. Addio.

128. Di Carlo Antici.
Roma 6 Maggio 1818.

Mio Carissimo Nepote Li tre quaderni dello Spettati contenenti il i.° Canto dell’Odis- sea e la Batracomiomachia furono da me recati alla Duch:' di Devon- shire, e nel tempo stesso il 2.0 Canto dell’Eneide, che le offrivate in dono, come un piccol saggio delle vostre giovanili fatighe. Promise di leggere con molta attenzione i vostri lavori, e sentì con molto pia- cere che voi, facendo gran conto del suo parere, vi eravate deciso a darci un’Odissea Italiana. Il Cav. Aclcerblad ivi presente, e che vi riguarda come una sua antica conoscenza, mi domandò cosa avevate fatto della vita di Porfirio, e si rallegrò di sentirvi tanto inoltrato nei vostri studi, e risoluto di accingervi ad un’impresa, che certam.e vi procurerà un seggio distinto nel tempio della fama. Avrò molto piacere di conoscere il coltissimo Giordani, e l’edizione delle vostre migliori cose da lui promossa, è un’idea felice, di cui pruovo sincera compiacenza. Già s’intende che non potete a meno di donare un esemplare di quel volume alla Devonshire, altro ad Ackerblad, altro a Cancellieri, ed altro a me. Chi stampa, come fate voi, per vaghezza eli gloria si trova impegnato a queste attenzioni. Pregai il vostro Sig. Padre di far commettere presso Stella col vostro mezzo, e quando per altri motivi avevate da scrivergli, l’Eneide di Annibai Caro. Vi rammento questa commissione per indicarvi che io lo voglio in quel grazioso formato di 16° in 2. Voi.: come appunto