Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/361

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163. Di Francesco Cancellieri.
[Roma 6 Gennajo 1818 (ma 1819)]

Veneratissimo Sig.r Conte Per mezzo della Posta de’ Franchi Le trasmetto le due prime Copie delle sue maravigliose Odi, avendo dato frattanto a piegare, ed a coprire con carta gialla, rossa, verde, e turchina, le Copie 312. che consegnerò in un Pacchetto ben custodito al Sig.' D. Natanaele Fucili Vice Ret- tore del Collegio Capranica, com’ElIa mi ha ingiunto. Non ho man- cato di usare la più scrupolosa attenzione per la correzione della stampa, secondo la scorta dell’Originale, che si è dovuto restituire al P. Mae- stro del s. Palazzo. Ma siccome non v’ha diligenza, che basti per evi- tare ogni errore, così, se mai ne fosse sfuggito qualcuno, La prego ad avermi per iscusato. Poscia le spedirò il conto di tutta la spesa fatta con lo Stampatore, e col Legatore. Frattanto riceverà pure I ranco di posta, ed unito alle due copie delle sue Odi, una da ritenersi per sè, e l’altra da potersi subito spedire a Milano, se così Le piacerà, un mio Elogio del famoso Letterato Ferrarese Celio Caleagnini,1 che mi sono assai compiaciuto di avere l’inaspettata occasione di opportunamente abbellire col glorioso di Lei nome. Ma quanto io debbo arrossirmi di sottoporre al di Lei finissimo sguardo un Lavoro per ogni parte debole, ed imperfetto? Una delle sue robustissime, e veramente portentose Odi vale assai più di tutte le numerose fanfaluche, da me pubblicate. Ma non omnia possumus omnes, e non a tutti è concesso un talento straor- dinario, e sublime, come il suo, e la forza di spiccare de’ voli così alti, e inarrivabili. Beata Lei, che in sì fresca età può emulare le glorie de’ più provetti, e consumati Scrittori, in versi, ed in prosa, in latino, ed in greco, non men che nell’Italiano! Io sarò sempre uno de’ suoi più appassionati ammiratori, e Panegiristi, e mi augurerò sempre nuove occasioni di convincerla dell’altissima stima, pieno di cui, ringrazian- dola senza fine della dozzina di copie delle sue Odi, che mi permette di ritenermi, mi pregio di professarmi Di Lei Veneratissimo Sig.r Conte Dmo Obblmo Servitore, ed Amico Francesco Cancellieri Roma 6 Gennajo 1818