ma di non aver adito a potersi interporre con qualche efficacia. Scrivo
a Borghesi e Perticari, che una volta erano cosa del Mauri. Se non
altro si romperà la nebbia che si frappone fra tanta luce vostra e gli
occhi altrui. 11 non volere di chi potrebbe è certamente cosa ben dolo-
rosa. Durum: sed patientià fit Ievius quidquid corrigere est nefas.
Salutatemi caramente Paolina: abbracciatevi per me cordialmente
con Carlino: ditemi che studi fate intanto e voi ed egli. Ricordatemi
servitore a papà e alla mamma; e vogliate sempre bene al vostro ami-
cissimo, che vi ama fortissimamente. Addio carissime e adorabili anime:
addio.
170. |
Di Natanaele Fucili. |
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Roma, Febbraro 3 del 1819. |
Sti.mo Sig. Conte. In questa mattina è partito Bocchino vetturino
per Recanati, il quale porta il pacco de’ libri ch’Ella richiedeva.1
Ho già dispensato delle copie a diversi amici massime al p. Par-
chetti ed al chiarissimo poeta d. Loreto Santucci Pio Custode dell’Ar-
cadia ed uno dei primi minutanti di Segretaria di Stato; i quali li hanno
molto graditi. Il p. Parchetti bramerebbe una copia di un poema stam-
pato a Milano di recente, che non sa il titolo; ma ha inteso molto com-
mendare, e che in fronte porta il suo nome. Così se Ella volesse gra-
ziarmi di mandarmi ad opportuna occasione due copie della traduzione
di Virgilio nel 20 libro dell’Eneide, coll’altra óeW’Inno a Nettuno,
le sarei molto tenuto. Potrà farle avere a mio padre, che più facil-
mente trova il modo di mandarmele con sollecitudine.
In questo incontro a Lei scrivo invece che al Suo sig. fratello,
perchè quello che dico Le riguarda parzialmente e per avere anche
il bene di vedere almeno una volta li Suoi caratteri che tanto desi-
dero fin da gran tempo insieme a quelli del prelodato suo fratello.
Antici già ha ricevuto le 16 copie che mi ha ordinato conse-
gnargli.
Il sig. Fracassettr riverisce tanto Lei che il Suo sig. fratello.
Sono molto inquieto per la inesattezza della posta, che non so espri-
merlo. L'ultima lettera che ho ricevuto dal Suo sig. fratello era aperta.
Convien credere che vi sieno dei curiosi, e che i nostri caratteri sieno cono-
sciuti. lo Le raccomando di sigillarle bene, come egualmente farò io,
e prima di aprirle osservare se sono state aperte.