Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/407

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dei versi che saranno con questa presente.1 Ma io non ho dubi- tato che al valore di V.S. particolarmente nelle lettere, non s’unisse una squisita cortesia, la quale è ragione che non sia tra- scurata dai cultori di tali studi, e in Lei non solamente credo ma so in effetto ch’è singolare, e tanta che forse V. S. non isde- gnerà d’accettarmi per suo, così poco meritevole come io sono, e in ogni modo mi perdonerà la confidenza ch’io mi son presa. Colla quale speranza, assicurandola ch’io le avrò sommo obbligo di questa sua benignità come di un gran favore, mi fo ardito a dichiararmi

Suo Dmo Obblmo Servitore
Giacomo Leopardi

Recanati 22. Marzo 1819.

202. A Ettore Pai.lastrelli.
Recanati 22 Marzo 1819.

Il sig. Pietro Giordani mio strettissimo amico mi scrive ch’io mandi copia a V. S. de’ pochi versi che saranno con questa, assi- curandomi ch’ella non se ne sdegnerà, ma piuttosto l’accetterà benignamente, ancorché il dono sia poverissimo, e il donatore sconosciuto a V. S. Non dubito ch’egli sapendo, come sa, tutto questo, non abbia giudicato che la umanità di V.S. bastasse a compensare questi difetti; e pertanto mi fo animo a seguitare il suo consiglio, massimamente ch’ella, quando la mia piccolezza superi la sua cortesia, non dovrà querelarsi di me che ho fatto il volere di un amico il quale sarà degno di scusa ugualmente se ingannato dall’amicizia m’avrà stimato meno immeritevole ch’io non sono. E quanto al libricciuolo, V.S. farà quello che le piacerà. Ma se questo le riuscirà malgradito, e l’ingegno del donatore le parrà dispregevole, a ogni modo non vorrei ch’Ella rifiutasse il mio povero ossequio; anzi la prego fervidamente che si compiaccia d’avermi sempre per l’avvenire in conto di suo...