mini scritta dal Nardi, e 35 per le Avventure di Saffo del Verri,
che la prego ad unire alla Storia sopraddetta del Porzio.
Suo Dmo Obblmo Servitore Giacomo Leopardi |
Mio dilettissimo. State saldo in attribuir la colpa di tutto
alle poste esecrande e sputacchievoli, per dirlo alla Demoste-
nica.1 E se avete dubitato alquanto di me, benché non
mostrate di farlo, vi serva d’esempio p[er] assicurarvi, non
ostante che che si voglia, ch’io sarò sempre verso voi quel più
diligente e premuroso che si può essere al mondo, e nel repli-
care alle vostre lettere, puntuale quanto indubitatamente nes-
sun altro. E quando io non potessi p[er] malattia, Carlo sen-
z’altro farebbe pfer] me, come voi dite. Vi scrissi il 19 del passato
rispondendo alle care vostre dei 3 e dei 5. Non vedendo replica,
il 15 di questo riscrissi pfer] ringraziarvi del vostro amabilis-
simo Discorso, del quale scrissi pure al Brighenti. L’istesso giorno
m’arrivò la vostra dei 7, e risposi a lunghissimo il 19, e arriva-
tami l’altra dei 13, rispondo presentemente. Ora di queste quat-
tro lettere la prima so ch’è perduta, ma delle tre altre non credo
che il Diavolo possa fare che nessuna v’arrivi. Intanto, o mio
caro, non temete pfer] le vostre, giacché neppur una mercè di
Dio se n’è smarrita finora. E ubbidendo all’amorosissima dei
7 ho già scritto a cotesti Conti Pallastrelli e Calciati, e al Conte
Roverella a Cesena, e mandato le Canzoni. Ultimamente mi
risponde lo Schiassi avendo ricevuto la lettera e i versi. Dalla
risposta dell’Angelelli vedo che anche Io Stracchi dovrebbe aver-
gli avuti, e il non rispondermi dopo un mese e mezzo, l’attri-
buisco a mio demerito:2 dico demerito assolutamente, non già
rispetto a lui, perch’io non penso ch’altri possa scrivergli più
riverentemente e umilmente ch’io non feci. Lo stesso dirò del