Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/520

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Ma ahimè [sic], che sempre le ho avute tristi. Oh rarissimo e sfortuna- tissimo giovane! quando mai fata aspera rumpes? Quando l’Italia tutta potrà conoscerti? Io non so come confortarti. Imagino ben io la gran pena che devi avere di vederti tolto l’eseguire tante belle opere che la tua mente vastissima e splendidissima sa così ben disegnare. Pur ostinati a sopportare tante avversità; ostinati a sperare (non so nep- pur io come, ma pur è possibile) un miglior tempo. Io mi trovo da molti giorni caduto in quella malattia che l’anno passato (comincia- tami in Maggio) mi tenne tre mesi in pessimo stato, e altri cinque inca- pace d’ogni opera della mente. Ora l’applicazione mi è affatto proi- bita dai medici; e molto più dalla impossibilità: mi è ordinato l’ozio, la campagna, il moto. Ben mi gioverebbe poter fare un viaggetto; e con quel moto, con quel variar d’aria, di vita, di luogo, col riveder tanti amici conforterei l’animo, e son quasi certo che ristorerei il corpo: ma il non aver denari m’incatena a marcir qui molto noiosamente. Vedi che vita ci tocca. Oh mio carissimo: abbi gran fortezza di sostenere i tuoi mali; abbi gran cura della salute: non affaticar gli occhi; fatti leggere; perchè senza niuna lettura, la malinconia ti soffocherebbe. Salutami carissimamente Carlo e Paolina. A loro raccomando di amarti, e farti compagnia, e consolarti anche per me. Io ti abbraccio con tutta l’anima insaziabilmente; e ti prego di amarmi, perchè1 son certo che lo fai; e ti ripeto che io ti amo e ti compiango senza fine. Oh mio ado- rato Giacomino, Addio Addio.

296. A Pietro Brighenti.
Recanati 21 Aprile 1820.

Stmo Sig. Avv. Pad. ed Amico Prima di ricevere la sua gratiss. dei 12 corrente, io non sapeva nulla della lettera di mio padre, come neanche presentemente ne so più che quanto Ella mi scrive. Neanche vedo come mio padre possa aver saputo quello di cui non ho mai parlato nè a lui nè a verun altro (avendo pochi amici fuori, e nessuno in questo barbaro paese), eccetto il caso che abbia rimescolate le mie carte, del che non mi maraviglio, nè mi lagno, perchè ciascuno segue i suoi principii. Quanto ai dubbi di mio padre, rispondo che