per lettera esso ed io. Salutatelo cordialmente per parte mia,
e datemene qualche notizia, che ve ne prego. Scrivetemi pur
anche voi qualche volta, e così farò anch’io verso di voi. Sono
e sarò quello di prima, voglio dire il vostro tenerissimo e fede-
lissimo amico Giacomo Leopardi |
454. |
A Giuseppe Melchiorri. |
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Recanati 20 Ottobre [1822I |
Mio caro Peppino, Vorrei che tu mi sapessi dire se costì si
troverebbe pel prossimo inverno una dozzina buona e discreta,
in contrada non affatto deserta. Una camera mi basterebbe; ma
la vorrei calda, luminosa, e soprattutto non a tetto, ossia in
ultimo piano. Io mangio poco, e non bevo vino: fo un pasto
solo, con una piccola colezione la mattina. Dimmi a che prezzo
si troverebbe una dozzina simile, e, se si può, abbine una in
vista. Io verrei costà verso il mezzo novembre. Non dico di più,
c son così breve, perchè non posso scrivere; che mi trovo ito
degli occhi e della salute. Addio, addio. T’abbraccio col cuore.
Spoleto 20 Novembre 1822. |
Carissimo Sig. Padre
Scrivo in gran fretta e a un barlume per darle nuova del mio
arrivo felice in questa città con ottimo tempo, e perfetta salute.
Il dolor di testa ha fatto risolvere il zio Momo di allungare d’un
giorno il nostro viaggio. Saremo a Roma Sabato, piacendo a Dio.
Il zio Carlo co’ suoi compagni ha seguito la sua strada, e sarà