Carissimo Sig. Padre
Rispondo all’affettuosissima sua de’ 16 del corrente, e comin-
ciando dal parere ch’EIla mi chiede circa il dono del quadro;
10 dubito assai che, valendo molto il quadro (come pare anche
a me), il dono non sia gettato; sì per la poca intelligenza de’
miei ospiti in queste materie, e sì per la loro abituale e naturale
freddezza per tutto quello che non ha qualche cosa di strano,
anzi di stravagante; o che non s’incontra quasi per azzardo coi
loro gusti momentanei, indefinibili, imprevedibili, inafferrabili.
Contuttociò credo anch’io che il dono d’un quadro sarebbe forse
11 più a proposito; e posso dirle che a questi di casa non riusci-
rebbe inutile, perchè la maggior parte del loro appartamento
è adobbata con quadri, e soli quadri; e questi tuttavia non sono
se non pochi; in maniera che il suo non si verrebbe a perdere
nell’abbondanza. Il Torto e il Diritto del Bartoli, il piccolo
Luciano greco, e il primo tomo del D. Quijote di Madrid, sono
qui con me, che gli ho portati per non avere ad interrompere
la mia lettura quotidiana di greco, italiano e spagnuolo, nep-
pure per viaggio. Ma dell’Omero mi dispiace assai di sentire
che non si trovi al suo luogo, nel quale io so di certo d’averlo
sempre rimesso: e non so immaginare dove possa essere, se pur
Carlo non l’avessc prestato a Zavagli, il quale era solito di doman-
dare altri poeti, e che deve anche avere il 40 tomo del Murray.
Quanto prima potrò, sarò da Fusconi, come Ella mi ordina. Il
noto opuscolo ms. di S. Girolamo, non si trova nell’edizione
Vallarsiana, ch’è l’ultima e completissima in 12 o 14 tomi in
foglio, e che comprende tutte le opere che vanno sotto il nome
di S. Girolamo. E però, s’io non m’inganno, dovrebb’essere ine-
dito. Ho fatto ricerca dell’Arvood, e non solo inutilmente; ma
sono stato assicurato che non si trova vendibile in nessun luogo,
se non a caso; benché ve ne siano moltissime richieste. De Roma-