Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/725

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famiglia le felici feste, e ritornandole i salati de’ miei ospiti, particolarmente di Donna Marianna e del Zio Carlo, le bacio la mano con tutta l’anima, e mi ripeto Suo vero e gratissimo e amorosissimo figlio Giacomo. Roma 20 Dicembre 1822. In uno de’ tomi della B. Gr. del Fabricio,3 e credo nel nono, subito dopo la coperta, dovrebb’essere una mia cartuccia, tutta piena di numeri, in cima della quale dovrebb’essere scritto Theo- pomp. o, in qualunque altro modo, il nome di Teopompo. Se non è troppa confidenza il domandarlo, desidererei ch’Ella si compiacesse di spedirmela, perchè forse mi dovrebbe servire in alcuni lavori; de’ quali, se avranno luogo, non mancherò informarla.

478. Di Monaldo, Pif.rfrancesco e Paolina Leopardi.
Recanati 20 Decembre 1822.

Mio caro Figlio. Le vicine solennità natalizie chiamino maggiori sopra di voi le benedizioni divine, e vi sieno fauste e gioconde come ve le auguro, e ve le augurano la Mamma e i Fratelli. Perchè poi le Ruggiade celesti non vadano disgiunte da qualche stilla di pinguedine terrena, riscuoterete dalla Posta scudi 10 che vi ho francati, e vi faranno ricordare il giubilo infantile con cui si suole nella prima età vedere il ritorno di queste lietissime feste. Addio caro Figlio. Siamo frà il can- dore delle Nevi, che cadono ancora, e promettono diuturnità di arrivo, e di permanenza. Non è peraltro discaro il vedere e l’assaggiare ancora di quando in quando la parte dei nfi Fratelli Settentrionali. Addio. Saluti di tutti a tutti. Anche nell’ultimo scorso mancarono Lett.e vre, ma mai più mancheranno. Fio ritrovato il piccolo Omero collocato in altra scansia. Oh che operona si prepara per giovedì. Non ci sarà la simile in tutte le Marche, e le sole prove fanno restare di sasso. Ditelo a Donna Marianna, e fategli venire l’acqua in bocca. Vi abbraccia il vro Aff.° Padre