Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/728

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tevi ch’ella è fuori d’ogni pericolo, e non s’accosta a nessuno, e nessuno a Lei nè alla madre. In casa indubitatamente non v’c nulla. Forestieri qui non capitano, perchè la madre esce ogni sera. Addio caro Carlo. Scrivimi subito per carità, voglimi bene; ti do un bacio; scriverò più a lungo quando avrò veduta qual che tua lettera.

480. A Monaldo Leopardi.
[Roma 27 Decembre 18221

Carissimo Sig. Padre. Le scrissi già l’ordinario passato, rispondendo alla sua gra- ziosissima dei 16 Decembre. Oggi m’è resa l’altra dei 20, ben- ché arrivata qui fino dal 22, come leggo nell’impronta. Sarebbe quasi inutile ch’io provassi di ringraziarla della liberalità che mi usa, e dell’affetto che mi dimostra. Ella sa, carissimo Sig. Padre, quali sono i miei sentimenti, ancorché io non li sappia esprimere. E per tanto mi basterà dirle che la ringrazio con tutto il cuore del dono, e che lo riconosco dall’antico e tenero, e forse- pur troppo non meritato amore, eh’Ella mi porta: il quale amore però, quando anche non meritato, certamente è corrisposto, e corrisposto con tutte le forze possibili dell’animo mio. Scrivo qui dietro a Pietruccio per non moltiplicare le lettere. Salutai da sua parte il Cav. Marini, e gli feci l’invito ch’Ella mi scrisse. Ma il Cav. è così occupato, che difficilmente avrà mai libertà di muoversi da Roma. La ringrazia molto e la riverisce: e mi disse che non solamente si ricorda di Lei, ma che dal vederla e conoscerla prese ottima idea della prontezza, del talento, e del buon tratto de’ Signori Marchegiani. Non ho ancora veduto Fusconi, perchè nessuno m’ha saputo dire dove abiti, ma lo saprò, e farò quanto Ella mi prescrive. Tutti (compreso anche me) stanno bene; e tutti la salutano; particolarmente Donna Marianna, alla quale ho dato da sua parte notizia dell’Opera di Recanati. Vorrebbe che io, per contraccambio, e quasi per