tevi ch’ella è fuori d’ogni pericolo, e non s’accosta a nessuno,
e nessuno a Lei nè alla madre. In casa indubitatamente non v’c
nulla. Forestieri qui non capitano, perchè la madre esce ogni
sera. Addio caro Carlo. Scrivimi subito per carità, voglimi bene;
ti do un bacio; scriverò più a lungo quando avrò veduta qual
che tua lettera.
Carissimo Sig. Padre.
Le scrissi già l’ordinario passato, rispondendo alla sua gra-
ziosissima dei 16 Decembre. Oggi m’è resa l’altra dei 20, ben-
ché arrivata qui fino dal 22, come leggo nell’impronta. Sarebbe
quasi inutile ch’io provassi di ringraziarla della liberalità che
mi usa, e dell’affetto che mi dimostra. Ella sa, carissimo Sig.
Padre, quali sono i miei sentimenti, ancorché io non li sappia
esprimere. E per tanto mi basterà dirle che la ringrazio con tutto
il cuore del dono, e che lo riconosco dall’antico e tenero, e forse-
pur troppo non meritato amore, eh’Ella mi porta: il quale amore
però, quando anche non meritato, certamente è corrisposto, e
corrisposto con tutte le forze possibili dell’animo mio. Scrivo
qui dietro a Pietruccio per non moltiplicare le lettere. Salutai
da sua parte il Cav. Marini, e gli feci l’invito ch’Ella mi scrisse.
Ma il Cav. è così occupato, che difficilmente avrà mai libertà
di muoversi da Roma. La ringrazia molto e la riverisce: e mi
disse che non solamente si ricorda di Lei, ma che dal vederla
e conoscerla prese ottima idea della prontezza, del talento, e
del buon tratto de’ Signori Marchegiani. Non ho ancora veduto
Fusconi, perchè nessuno m’ha saputo dire dove abiti, ma lo
saprò, e farò quanto Ella mi prescrive. Tutti (compreso anche
me) stanno bene; e tutti la salutano; particolarmente Donna
Marianna, alla quale ho dato da sua parte notizia dell’Opera
di Recanati. Vorrebbe che io, per contraccambio, e quasi per