Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/742

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momento che scendo dal letto sino a quello che vi ritorno - Ma io, caro Amico, provo la più grande consolazione ad aver letto che siete in Roma. Usciste pur dunque dall’antico e brutto Recanati, e passaste alla patria di Cicerone. Spero che costì vi rifarete con usura delle noje sofferte altrove. Io sono sempre a Bologna, tutto sepolto nella mia fami- glinola, e occupato de’ miei miserabili affari. Giordani stando in Sviz- zera ha taciuto anche con me: ma ora tornato a Piacenza, mi ha scritto, e vi prego a scrivergli subito, e siate certo che gradirà estremamente le vfe nuove, giacche vi ama e stima, come meritate. Io per la prima posta gli farò i vostri saluti. - Anche d’orinnanzi spedirò a Recanali i volumi successivi del Giordani, come mi ordinate. Se vi resta spazio datemi notizie lunghe di voi, delle vfe occupazioni, de’ vostri studi; insomma della vostra vita. Amatemi poi, adorato Amico, perchè io vi tengo nel mio cuore, siccome cosa sacra, anzi celeste. Addio. il vfo Brighenti

493. Di Carlo Leopardi.
[Recanati] 9. [gennaio] 1823.

Mio caro Buccio. Coll’ordinario passato devi aver ricevuto una mia breve lettera, che ti avrà spiegato tutto ciò per cui stavi in pena. Da quanto tu mi dici non è una lettera tua, ma una mia risposta che si è smarrita. Non so che diavolo facciano adesso queste poste. La mia lettera non conteneva nulla d’importante, solamente mi sarebbe dispia- ciuto che fosse stata aperta e trattenuta dai nostri: ma mi sono poi ricordato che ebbi la precauzione di darla a Paolina perchè non la con- segnasse a Mamma che sul momento di mandarla alla posta, ed essa mi ha assicurato che la vide partire. Io poi ti lasciai stare in agitazione tanto tempo perchè non sapeva niente del tuo dubbio, e la tua lettera in cui me lo palesavi, giunta qui il 30 Xbfe dormì fino al 6 Gennajo, e dormirebbe ancora se Regini1 non mi avesse usato l’attenzione di avvisarmelo. Tutto questo io ti dissi in due righe che mi affrettai di scriverti pochi momenti prima che passasse il Corriere: se non l’hai ricevuta mi dispiace molto che la tua incertezza si sia prolungata. Quello che posso assicurarti è che non vi è apparenza che si violino qui le tue lettere, anzi posso benissimo tenerle nascoste, e fino ad ora non