Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/780

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cere, non s’ottiene altro che noia. Molti provano un sentimento d’indignazione vedendo il cenere del Tasso, coperto e indicato non da altro che da una pietra larga e lunga circa un palmo e mezzo, e posta in un cantoncino d’una chiesuccia. Io non vor- rei in nessun modo trovar questo cenere sotto un mausoleo. Tu comprendi la gran folla di affetti che nasce dal considerare il contrasto fra la grandezza del Tasso e l’umiltà della sua sepol- tura. Ma tu non puoi avere idea d’un altro contrasto, cioè di quello che prova un occhio avvezzo all’infinita magnificenza e vastità de’ monumenti romani, paragonandoli colla piccolezza e nudità di questo sepolcro. Si sente una trista e fremebonda consolazione pensando che questa povertà è pur sufficiente ad interessare e animar la posterità, laddove i superbissimi mau- solei che Roma racchiude si osservano con perfetta indifferenza per la persona a cui furono innalzati, della quale o non si domanda neppur il nome; o si domanda, non come nome della persona, ma del monumento. Vicino al sepolcro del Tasso è quello del poeta Guidi, che volle giacere prope magnos 'l'orquati cine- res, come dice l’iscrizione. Fece molto male. Non mi restò per lui nemmeno un sospiro. Appena soffrii di guardare il suo monu- mento, temendo di soffocare le sensazioni che avevo provate alla tomba del Tasso. Anche la strada che conduce a quel luogo prepara lo spirito alle impressioni del sentimento. E tutta costeg- giata di case destinate alle manifatture, e risuona dello strepito de’ telai e d’altri tali istrumenti, e del canto delle donne e degli operai occupati al lavoro. In una città oziosa, dissipata, senza metodo, come sono le capitali, è pur bello il considerare l’im- magine della vita raccolta, ordinata, e occupata in professioni utili. Anche le fisionomie e le maniere della gente che s’incon- tra per quella via, hanno un non so che di più semplice e di più umano, che quelle degli altri, e dimostrano i costumi e il carattere di persone la cui vita si fonda sul vero e non sul falso, cioè che vivono di travaglio e non d’intrigo, d’impostura, e d’in- ganno, come la massima parte di questa popolazione. Lo spazio mi manca. T’abbraccio. Addio addio.