Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/803

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dovete avere in un fratello ed amico, vissuto con voi da che nasce- ste. Circa l’affare di Roccetti è verissimo che a me pare che vi convenga. E anche vero che Roccetti è un giovane come tutti gli altri. Ma, mia cara, si può ben credere, anzi è quasi certo, che un giovane di talento, com’è Roccetti, dopo essersi diver- tito assai, com’egli ha già fatto, e dopo essersi annoiato della galanteria, come a tutti accade, senta il bisogno di una che lo ami da vero, e che unisca alla gioventù il buon cuore e la capa- cità del sentimento. S’egli ha questo desiderio, com’è natura- lissimo in un par suo, nessuna potrebbe soddisfarlo meglio di voi che siete sensibilissima, che sapete amare, che siete istruita al di sopra di quattro quinti delle vostre pari. E dall’altra parte, avendo egli questo desiderio, l’animo suo sarebbe ottimamente disposto ad esservi buon compagno, e così questo partito con- verrebbe anche a voi. Non dico già che in tal caso non dovre- ste aspettarvi da lui nessun tratto di gioventù. Ma son certo che si guarderebbe di offendervi, che non vi recherebbe volon- tariamente nessun dispiacere, che proverebbe pena se credesse di averne proccurata a voi, che in una parola o sarebbe sempre vostro, o mostrerebbe sempre di esserlo, e tornerebbe presto e veramente a voi, quando anche l’animo suo se ne fosse mai allontanato per qualche momento. Dite al Papà e a Carlo che ho ricevuto le ultime loro dei 13 e dei 14, e che ho scritto all’uno e all’altro cogli ultimi due ordinarli. Dite a Carlo che Donna Marianna ha ricevuto la sua musica, e lo ringrazia; che ne ha parlato in tavola, e che il Zio Carlo ha detto di volerla sonare anch’esso. Quanto allo spartito, non ho detto niente, e però giungerà nuovo. La Dionigi,1 di cui mi domandate, è una schi- fosissima, sciocchissima, presuntuosissima vecchia che m’ha veduto una o due volte in casa sua, e non mi ci vedrà più fin- ché vive. Lucrezia2 è veramente molto amabile, e d’un tratto facilissimo, senza affettazione, che obbliga tutti e non distin- gue nessuno. Ci fui col Zio Momo appena arrivato. Mi disse che sperava di rivedermi qualche volta presso di lei. Tornai di là ad alcuni giorni, e da un’anticamera esteriore sentii un bel- l’accoglimento che mi fece il marito nel ricevere l’ambasciata.