Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/836

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l’Eminentissimo Sig. Cardinale nell’ultimo colloquio avuto con S. Ecc. si degnò di assicurarla che i benevoli ufficj fatti da essa in mio favore, non sarebbero stati privi di effetto. Io parto dun- que con viva e ferma lusinga fondata sulla magnanima genero- sità delTEm. Sua, e nel partire raccomando confidentemente me stesso alla memoria ed alla bontà di V. S. 111. Forse non sarà qui fuor di luogo, nè parrà grave a V.S. 111. ch’io le significhi ossequiosamente una circostanza relativa alla Memoria già pre- sentatale per me, circa i posti di Verificatore del Bollo e Regi- stro che vacheranno in Ancona e in Rimini alla fine di Giugno prossimo. E la detta circostanza si è, che la Direzione Gene- rale de’ Catasti, trovandosi, per non so quali ragioni, poco sod- disfatta dell’attuale Cancelliere del Censo in Rimini, avrebbe molto caro che il medesimo fosse trasportato nel posto di Veri- ficatore del Bollo e Registro, come S. Em. potrà intendere dal Rmo Mons. Tesoriere, se avrà la degnazione d’interrogarlo in proposito. E quando fosse volontà dell’Emin. Sua che questo traslocamento avesse luogo, verrebbe a vacare in Rimini il posto di Cancelliere del Censo, la qual carica è l’oggetto della Sup- plica che io ebbi l’onore di umiliare per di Lei mezzo all’Em. Sua. Prego istantemente V. S. 111. a perdonare la mia importunità, e rinnovandole l’offerta della mia intera servitù, e le espressioni della fiducia che ho nel di Lei gentile e benefico animo, con piena e singolare stima ed ossequio, passo all’onore di segnarmi Palazzo Mattei ec.

559. A Carlo Antici.
Recanati 4. Mag.° 1823.

Carissimo Sigi Zio. O la natura o altra circostanza mi è stata molto avara del dono della parola, e perciò mi lusingava che per lettera avrei meglio supplito a qualche parte dell’immenso debito che ho con Lei. Ora mettendomi a scrivere, resto deluso anche di questa