Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/841

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dolese buon Letterato, e quel che è più galantuomo ebbe Mercoldì mattina dal S. Padre l’avviso del Cardinalato. Ieri fui a riverirlo, e lo trovai fuori di se dalla consolazione. Tanto può adunque il zucchetto rosso? Credo che sarebbe impossibile che noi ne potessimo formare desiderio. Addio caro Giacomo amami, e credimi Il Tuo Aff.mo G. Melchiorri

563. Di Marianna Antici Mattei.
Roma 14 Mag.0 1823

Mio caro Nèp. La vostra gentilezza vi fa rilevare le più piccole inezie non essendo da rimarcarsi in conto alcuno quella ospitalità, che fra parenti come siam noi vi si doveva per ogni titolo esercitare, e sempre minore all’af- fezione, che abbiamo per voi, e per ogni individuo della Vostra Cara Famiglia. Mi compiaccio di sentirvi giunto costì felicemente, e che conser- viate quel buon aspetto che avevate acquistato in Roma. Sappiate con- servarvelo col fare ogni giorno del moto essendo la ginnastica molto proficua per conservarsi in buona salute. Dite a Paolina che la sua let- tera graziosa scritta a Giovannina, ci ha fatto molto ridere, e che avrei voluto esserle vicino quella sera per rasciugare le sue lacrime; consola- tela voi per me, che ne saprete trovar meglio il modo: salutate tanto Carlo, e ditegli, che la pettinatura alla greca è fuor di moda perciò glie lo avverto per sua regola. Ai Vostri Genitori fate in mio nome, ed in nome di tutti noi tante espressioni sincere. I miei figli tutti vi salutano infinitamente specialmente Marietta. Mio Marito vi saluta teneramente, ed io vi prego a non dimenticare Roma, e la sua Apologista, che vi si dichiara con il massimo attac- camento la Vostra Aff.™ Zia Marianna Mattei Antici