Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/842

Da Wikisource.
564. A Giuseppe Melchiorri.
Recanati, 16 Maggio 1823.

Caro Peppino, Ti mando l’articolo che promisi a De Roma- nis.1 Ma tu non glielo darai, se prima non torna a prometterti solennemente, come promise a me, di non manifestarne l’au- tore in nessunissimo modo a nessuno. Purché egli osservi que- sta promessa, sarà in sua libertà di fare all’articolo quei cam- biamenti che gli piaceranno; e se il nome finto che ci ho posto sotto, non gli soddisfarà, lo cambi pure a suo modo. Ti sarò gratissimo degli stamponi quando saranno all’ordine e si tro- verà l’occasione: e sommamente poi ti sarò grato degli uffici che mi scrivi di voler fare con Capaccini. Quando lo vedrai, non ti scordare, ti prego, di avvertirlo dell’errore che io com- misi nell’ultimo biglietto che gli lasciai. E l’errore, come ti dissi, fu, che parlando del cancellier del Censo di Rimini, nominai per l’informazione Monsignor Tesoriere, in vece del card. Guer- rieri, Prefetto ec. Mio padre, Carlo e Paolina ti salutano caramente, e ti rin- graziano dell’impegno che prendi e che prenderai per il noto affare nuziale. Non dimenticarti mai di riverirmi singolarmente il cav. Marini. Salutami anche gli altri che ti nominai nella pas- sata, e di più il nostro Cardinali,2 quando lo vedi, e il dottor De Matthaeis, il quale desidero che mi conservi la sua benevo- lenza. Dammi nuove della tua salute, e de’ tuoi studi, e se hai notizie letterarie importanti di qualunque genere, non me le nascondere. Se De Romanis ha veramente intenzione di stampare VAna- basi, puoi dirgli che io mi metterò con impegno a finirla e per- fezionarla.3 Io ti voglio bene con tutta l’anima. Tu fa lo stesso e comandami. Addio.