Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/912

Da Wikisource.

ziano, perchè hanno sempre opere degne da analizzare, o cose che meritano di essere riferite. Ma i libri che oggi si pubbli- cano in italia non sono che sciocchezze, barbarie, e soprattutto rancidumi, copie e ripetizioni. Un giornale che non può annun- ziare se non qualche sonetto, qualche testo di lingua inedito o ristampato, qualche commentario sopra un libro antico, sopra un sasso, una moneta e cose simili, non può molto contribuire ai progressi nè dello spirito umano nè della nazione. Fra le mas- sime eccellenti significate nella sua Lettera proemiale, alcune delle quali meriterebbero di essere scolpite in marmo, trovo quella, che un Giornale dee promuovere principalmente il pro- gresso e la propagazione delle scienze morali. Ora queste scienze e tutte quelle che oggi si comprendono sotto il nome di filoso- fia, parte principale del presente sapere in tutto il resto d’Eu- ropa, e particolarmente propria del nostro secolo, sono appunto, com’Ella sa, lo studio meno coltivato in italia, anzi vi sareb- bero affatto ignote, se non fosse per mezzo dei libri stranieri e delle traduzioni. Di modo che volendo dar conto delle produ- zioni recenti degl’italiani, non si avrebbe mai campo di parlare nè di morale nè di filosofia. La comune povertà d’Italia è poi molto maggiore in queste provincie, e massimamente in Roma, dove il libro più importante che si pubblichi dentro l’anno, è quello che noi chiamiamo il Cracas.' S’io le dicessi che in quella capitale, nello spazio di parecchi mesi, non ho avuto la fortuna di conoscere un letterato romano che mi abbia fatto desiderar l’onore della sua corrispondenza, le parrei forse o superbo o ignorante, la quale ultima qualità consento che mi appartenga, l’altra mi fu sempre alienissima. Ma io le posso dir la medesima cosa per parte di tutti i dotti stranieri che ho cono- sciuti in quel tempo, fra i quali il già Ministro di Prussia in Roma,2 uomo, com’Ella saprà, dottissimo, mi diceva espressa- mente che non avea mai veduto un letterato romano col quale avesse bramato di parlare una seconda volta. Se i Giornali di Roma non le paiono di grande interesse, Ella si accerti che ciò non proviene principalmente da quella Censura, la quale nella pratica è molto più facile che nella massima. Ma chi conosce