Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/937

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come credo, avete riveduto il nostro Giordani, non vi sia grave di scrivermi di lui tutto quello che ne sapete. Siccome io penso che le mie due ultime, giunte costì in vostra assenza, non vi sieno venute in mano, però replico qui una cosa che io vi diceva in quelle, ed è che quando sarà fatta la stampa del noto ms., prima di venire alla legatura, mi facciate il favore di mandar- mene una copia sciolta, p[er] la posta, affinchè io possa rive- derla e farvi un qualche errata, se occorresse; cosa che si sbri- gherà in un corso di posta; e che questa copia abbiate la compiacenza di mandarla, non al mio indirizzo, ma al Sig. Alberto Popoli = Recanati. Vogliatemi bene, e ricordatevi del vostro buon amico, il quale vi desidera e prega ogni consola- zione, e sarebbe molto confortato di ricevere le vostre nuove. Addio addio. Il vostro Leopardi

637. A Pietro Brighenti.
Recanati 23 Agosto 1824.

Mio caro e diletto amico. Solamente in questo ordinario ho riscosso dalla posta la vostra carissima dei 2 corrente insieme coi fogli della nota stampa, perchè il nome a cui sono diretti essendo finto, e la vostra lettera essendo pur collo stesso indi- rizzo, io non aveva prima d’ora pensato di farne ricerca. Per l’innanzi, se vi piace, potete dirigere al mio vero nome le let- tere, le quali non sono per me di nessun pericolo, bastandomi che vi compiacciate d’indirizzare al nome falso i soli foglietti, ch’essendo sotto fascia, potrebbero altrimenti esser letti da chi non debbe. Mi ha grandemente consolato la vostra lettera, per- ch’essendo privo da tanto tempo dei vostri caratteri, stava con grande inquietudine. Dalla mia dei 4 Agosto (se non erro)1 avrete rilevato che non vedendo risposta a due mie, e però dubi- tando assai della vostra salute a causa di un’espressione della vostra 19 Maggio, scrissi costì per informarmene. Seppi il vostro