Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/938

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ritorno, ed ora la vostra mi fa sperare che i miei timori sieno stati vani, ma voi non mi dite però niente della vostra salute. Parlatemene, ve ne prego, e ditemi di essere perfettamente rista- bilito, come spero. Sono stato contentissimo della stampa, per la carta, i carat- teri e tutto. In quanto alla correzione, vedrete dalla noterella posta qui dietro, che sono corsi nell’edizione parecchi errori. Ho segnato quelli che sono d’importanza e che bisogna assolu- tamente notare in un Errata. I più importanti però sono quelli della pagina 15 e quelli della pag. 27, perchè non possono a meno di non ingannare il lettore e nascondergli il vero senso. Vi prego a mandarmi il resto dei fogli prima che si venga alla legatura, chè ricevuto il tutto, io vi spedirò immediatamente e a pronto corso un’Errata intero da aggiungersi al libro, secondo che restammo d’accordo. Torno a dire che i foglietti desidero segui- tiate a spedirli sotto fascia al Sig. Alberto Popoli, come i pas- sati; le lettere però al mio vero indirizzo. Avrei caro che mi significaste se il nostro buon Giordani si trova ancora a Firenze, o dove, perchè molto volentieri gli scri- verei. Io non sapeva nulla dei suoi ultimi disgusti.2 Sono fuor del mondo, come sapete. Fategli intanto mille saluti tenerissimi da mia parte, vi prego. Del venire a Bologna per abbracciarvi mi è restato il desiderio, ma l’occasione è mancata. Lontano o vicino, noto o ignoto di persona io v’amerò sempre a un modo, perchè se non vi conosco di vista, vi conosco di virtù, di bontà, di meriti e ornamenti d’ogni sorta. E non perdo neppur la spe- ranza di vedervi pur finalmente, nel che proverei grandissima consolazione. Vi abbraccio con tutto il cuore, desiderando som- mamente e sperando che seguitiate a volermi bene, al che non manco di qualche diritto, poiché sono e sempre sarò il vostro tenero e sincero amico Leopardi