Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/956

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questi sono in pronto. Ma io debbo aver da lui cento esemplari dell’Eusebio, con l’Errata-Corrige e frontispizio e ogni altra appartenenza, e questi non solo non so se sieno in pronto, ma da un anno in qua non ne ho notizia veruna. Ditemi, vi prego, che n’è di questi esemplari; se sono presso di voi, se sono legati, se me li potete spedire, se hanno tutto il convenevole, e rice- vuta la vostra risposta, vi manderò prontamente il denaro. Con mio dispiacere sono costretto a dirvi che l’affare dell’a- genzia è riuscito contro il desiderio mio e di mio padre. Quando si è dovuta portare la proposta in Consiglio, una persona che non sapeva l’intenzione di mio padre intorno a voi, e alla quale dall’altra parte mio padre non poteva far troppa contraddizione, ha preso tanta premura p[er] fare ottenere la sopravvivenza a un altro, ed ha impegnati a ciò tanti consiglieri che mio padre ha creduto bene, p[er] onor vostro e suo, di non proporvi in nessun modo, e la sopravvivenza è stata data a quell’altro. Me n’è dispiaciuto assai, ma non ho potuto oppormi, tanto più che ho saputo lo stato dell’affare, solamente dopo che le cose erano tanto inoltrate da non potervi più riparare. Ti ringrazio assai di quanto hai fatto nella distribuzione delle copie de’ miei versi. Ma, dimmi, Reinhold, Ministro di Olanda è già tornato a Roma? E tu hai dunque amicizia seco? perchè al tempo mio non mi pare che tu l’avessi. Salutami Cardinali caramente. Salutami anche De Romanis, e Cancellieri quando lo vedi. Dimmi, Carnevalini come restò soddisfatto delle mie scuse circa la Canzone che egli avrebbe voluto da me? Ti assicuro che quelle scuse erano verissime, e che io non ho mai scritto nè saprei scrivere un verso a preghiera d’altri. Se Carnevalini non è offeso con me p[er] quel rifiuto, salutamelo distintamente, e digli che io lo stimo sempre in modo particolare. Avrò sommamente caro di leggere le stampe che tu dici di mandarmi, e ti sono gratissimo del dono che tu mi fai. Ancora però non mi è giunto. Scrivimi, ti prego, più che puoi delle noti- zie letterarie, e non ti lasciar vincere dalla pigrizia, perchè tu recherai un gran sollievo a un povero sepolto che non vede nulla