Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/966

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nete di quel numero di copie che vi aggrada. Ma credo che dif- ficilmente troverete costì chi si curi di un dono tale, o lo possa adoprare. In ogni modo voi prendetevi una copia per voi, anzi per me e per amor mio. Le altre converrà che voi mi facciate il favore di mandarmele per qualche spedizioniere, o per occa- sione. Ma il più facile sarà per via di spedizioniere. Se voi non potete ancora mandarmi le stampe di cui mi avete parlato, vi prego a mandarmi separatamente per la posta la let- tera di Missirini, acciocché io possa rispondere a quel buon galan- tuomo, che dopo la mia partenza da Roma mi ha fatto molte gentilezze, e per il quale ho, ed ho sempre avuta molta stima. Avrò caro d’intendere a vostro comodo il pensiero di De Romanis sopra la proposizione che vi pregai di fargli a mio nome, cioè sul Teofrasto. Voi non mi potete far cosa più grata che parlarmi di voi. E però non mi dite che il vostro piagnisteo mi attedierà, perchè anzi le querele che voi fate meco amichevolmente, mi sono dol- cissime, in quanto che mi dimostrano la confidenza vostra. Par- latemi anche, vi prego, dei vostri studi. Io vi ritorno moltipli- cati gli auguri del buon anno, e desidero che l’anno futuro ponga fine per voi alle molestie del passato. Amatemi come io fo, e comandatemi. Addio, addio.

660. Di Giuseppe Melchiorri.
[Roma] 9. Genno 1825.

Caro Giacomo Eccoti la lettera di Missirini, e la sua tragedia Teano. Se credi rispon- digli due righe, onde comprenda che l’hai ricevuta, e digli che è del tempo, poiché gli avevo detto, che l’avevo già spedita. Ti mando li due primi fascicoli delle Memorie Romane di Anti- chità, e Arti. Riceverai insieme alcune cose del de Romanis, ed un esemplare delle Correzioni Eusebiane che ricevetti ieri sera in Numero di 100. copie.