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A Giuseppe Melchiorri. |
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Recanati, 22 Gennaio 1825. |
Caro Cugino, Rispondo subito alla tua carissima dei 16. Già
in un’altra mia dei 15 ti ringraziai delle stampe che mi manda-
sti, e in particolare delle Memorie Romane che io lodo assai,
e dell’esemplare delle correzioni eusebiane. Ottimamente hai
fatto, quanto all’uso di quelle copie di cui mi scrivi, e te ne rin-
grazio. Solamente a Mai, se non gliel’hai già data, desidererei
che non la dèssi, perchè dopo il mal tratto usatomi in quel fram-
mento di Libanio, sto in poca confidenza con lui, e trattandosi
di un libro che esamina e corregge un’opera sua, non so se egli
prenderebbe il dono in buona o cattiva parte, e però credo meglio
non impacciarsene, e non dargli niente. Domani avrò risposta
definitiva di costà, se ti si possano o no pagare immediatamente
in Roma gli scudi 12.50. Se non si può, coll’ordinario seguente te
gli spedisco. Le copie che ti rimangono delle correzioni eusebiane,
ti prego a mandarmele; come ti scrissi, per via di spedizioniere.
L’esemplare del Teofrasto mi farai grazia di mandarmelo per
la posta, affine di non perder tempo. Mandamelo però non franco,
o se credi che per sicurezza sia necessario francarlo, avvisami
infallibilmente della spesa della francatura. Assolutissimamente
non mi mancare in questo, se vogliamo restare amici.
Per una curiosità, avrei caro, se si potesse, che tu mi facessi
copiare quel cenno dell’Antologia sulle mie canzoni (poiché dici
che è brevissimo), e me lo mandassi.
Sono ben contento delPincarico che avete preso relativamente
all’Antologia. Esso conviene a te molto meglio che a me, al quale
Vieusseux lo voleva addossare, e me ne pregò tempo addietro.
Ma io non mi trovo in luogo, nè in circostanze adattate per tale
impresa. Del resto il giornale dell’Antologia è certamente il
migliore d’Italia, e molto diffuso anche nell’estero, sicché ti sarà
di molto onore l’avervi parte, e ti servirà non poco per farti
conoscere.