Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/107

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I GIACOMO LEOPARDI

1107. Ad Antonio Fortunato Stella.
Firenze 13 Lug. 1827.

Sig. ed Amico amatiss. Non ho risposto finora alla sua cma 30 Giugno, perchè il Sig. Molini, non sapendo il luogo del mio alloggio, tardò a mandarmela; e perchè prima di rispondere, io voleva pur vedere il Sig. Molini. Ieri finalmente lo vidi nel suo studio, e mi disse molte cose obbliganti. Non gli chiesi però, nè ricevetti da lui nulla. Le rendo grazie infinite dei doni che ella mi annunzia spe- diti, tutti i quali mi saranno sommamente cari. La Galleria del mondo sarà segnata a di Lei credito da Brighenti, per conto del quale era la commissione. Eccole la Prefazione della Crestomazia. Desidero che sia di sua soddisfazione. Se ella vi bramasse qualche aggiunta, o qualche cambiamento, me lo indichi, e sarà servita. Mi pare di avere accennato con distinzione e con chiarezza, ciascuna delle qua- lità che differenziano quest’opera dalle altre di simil genere. Ora son dietro ad ordinare i materiali della Enciclopedia. Spero che sarà un’opera che si farà leggere per forza da ogni sorta di persone. Saluti affettuosissimi a tutti i suoi. L’abbraccio di vero cuore, e mi ripeto suo cordialiss. amico e sre

1108. Di Carlo e Paolina Leopardi.
[Recanati] 13 Luglio 1827.

Buccio mio caro. Ho un male che non puoi credere ai tuoi occhi e ai tuoi denti. Ti giuro che ne soffro assai, ma non vorrei che fossi così sollecito a sottoporti al dentista. Primieramente, se è affai- di umori, come sembra pel concorso della flussione agli occhi, come c’entra l’ope-