Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/111

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alla testa; ed impedirebbe o ritarderebbe la guarigione del suo male. Si abbi tutta la cura; e pensi ch’Ella non conserva solamente se a se stesso, ma un illustre ed utile cittadino all’Italia. Così mi penso io, che facendo voti, come li fo ardentissimi, per la sua salute, desidero un bene pubblico. Confortato anche dalla sua gentilezza, mi sono lasciato indurre ad imprimere l’elogio del mio maestro. Finita la stampa glielo manderò. Mi saluti caramente Giordani, e mi voglia bene; chè io l’amo e stimo altamente. Il suo affmo S.e F. Maestri Pregiatmo Amico Poiché il mal di gola mi dà un poco tregua, le scrivo due righe, manifestandole il mio rammarico pel suo mal d’occhi. Molte cose avrò a dirle in seguito; il che farò più volentieri quando mi avrà consolata con buone notizie. E le desidero ancora come medicina; poiché non ho conforto maggiore che le lettere de’ veri amici. Anche per conto mio dica tante e tante cose a Giordani, e mi conservi la sua preziosa amicizia. Sua Aff.ma Amica Adelaide M. ino. A Pietro Brighenti. Firenze 24 Luglio 1827. Mio carissimo Tardi replico alla tua dei 4 del corrente: ma così fo con chi sono più che certo che non può mai dubitare delTamor mio. Da Giordani (che è stato assente da Firenze sei giorni per vedere i luoghi santi) ho sentito le tue nuove, e i tuoi pensieri, tutti giustissimi. Giordani partirà presto, per passare un mese ai bagni di Pisa. Io ho fatto qui molte conoscenze, ma poche o nessuna amicizia. Firenze non sarebbe certamente il luogo ch’io sceglierei per consumar questa vita. Ma durando ancora la mia debolezza degli occhi, e però non avendo io ancora potuto vedere le tante cose rare e notabili di questa città, mi fermo tuttavia qui, per- chè se partissi, il viaggio sarebbe stato quasi inutile. Hai tu posto