Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/14

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E qui le spiego ch’è da due mesi e più che per un affar di Padova ed anche per abbracciar qualche mio parente ed amico in Venezia medi- tava movermi di qui prendendo la via di Bologna non per altro che per farle un’improvvisata costì e venirla ad abbracciare. Tale viag- getto, per cose sopraggiunte, se avrà luogo, vedo ora che non potrò eseguirlo che alla fine di gennaio, o ai primi di febbraro. Quando ne sarò fermamente determinato, non mancherò di scriverle, e vedremo allora se Ella potrà trovarsi in Bologna nel giorno che le indicherò, o se io avrò tanto tempo che mi basti per venirla a ritrovare a Reca- nati e nel tempo stesso riverire la rispettabile sua famiglia. Intanto questa idea che fra tre o quattro mesi è probabile ch’io la possa abbrac- ciare mi è assai cara, e credo che a Lei pur lo sarà. Farò con gran piacere la conoscenza del sig. conte Saffi con cui parlerò assai volontieri intorno alle traduzioni ciceroniane. Ho fatto già prender memoria del voi.® i.° delle Lettere tradotte ch’egli ebbe dal sig. Brighenti, e fatto memoria ancora che gli altri li riceverà qui. Circa all’Antologia poetica del Branda ho mandato copie costì del- l’edizione fiorentina ai librai sig." Marcheselli, Veroli e Masetti. Da quest’ultimo, che dev’essere meglio fornito degli altri, se ne farà dare una copia per mio conto, che porterà seco a Recanati. Rispetto al Petrarca, credo ch’Ella avrà ricevute le ultime bozze di stampa: onde ora non mancherebbe a compimento che la Scusa del- l’Interprete e l’Indice delle Rime nel quale sarà posta ogni cura. L’errata- corrige si darà in fine di tutto. Non riuscirà però molto lungo perchè cercherò di far ristampar qualche pagina. Ciò peraltro non si farà se non dopo ch’Ella avrà terminato di vedere tutto lo stampato. E per- chè non s’abbia da indugiar troppo, procurerò ch’Ella riceva per tempo e per mezzo particolari gli ultimi fogli impressi. Forse potrei aver qualcosa da aggiugnere in mio particolare, ma che non aggiugnerò se in prima non sia stato il tutto veduto ed appro- vato da Lei. Intanto Ella abbia la bontà di vedere ciò ch’è stato estratto nella pagina qui appresso da un codice antico che si potrebbe credere dei tempi del Petrarca ed anzi scritto lui vivente. Apparteneva esso alla casa dell’ora defunta marchesa Recalcati milanesi [sic] la cui libreria è stata comprata in questi giorni dal libraio Paolo Tosi mio amico.1 Bisogna che il Marsand ne faccia molto conto perchè lo comprerebbe a qualunque prezzo; ma a lui non andrà perchè è destinato ad altri. Troverà tra le altre cose due sonetti che non sono nel Canzoniere. Uno