mi pare veramente del Petrarca, l’altro ne avrei dubbio. Se Ella cre-
desse che tutti e due od uno solamente potesse dir bene nella nostra
edizione, mi faccia il piacere di metterlo in netto, aggiugnendovi l’in-
terpretazione, e facendovi precedere quattro righe di ragguaglio intorno
al ms. medesimo. Se fosse capitato prima, credo che avremmo potuto
cavar fuori qualche buona lezione. Il Tosi ch’è quegli che ha copiato
qui appresso non ha scorso che qualche componimento: onde ne restano
molti da esaminare quantunque il Canzoniere non sia tutto intero.2
Mi dia nuove di sua salute, che mi sta molto a cuore, mi ami, e
creda sempre
Il vecchio cord.1"0 amico
Ant. Fort. Stella
P.S. Vedendo l’amico s.1 Moratti me lo saluti, e l’avvisi che son
ritornato dalla campagna.
1005. |
A Monaldo Leopardi. |
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Carissimo Sig.r Padre
Ricevo, ritardata al solito, la sua amorosissima dei 16, piena
di tante espressioni affettuosissime, le quali benché non mi giun-
gano nuove, e benché io sia assuefatto sin dalla prima infanzia
alle testimonianze del suo amore vivissimo, non lasciano però
di farmi un’impressione ben sentita, e di destarmi nel cuore nuovi
moti di gratitudine. Ho cercato d’informarmi circa il Sig. Luigi
Gezzi, il quale non è prete, ma secolare: bensì ha un zio sacer-
dote. Egli è semplice computista di questo seminario: non ho
potuto ancora rilevare che relazione abbia colla casa..., ma credo
probabile che egli serva la famiglia... in qualche parte dell’am-
ministrazione. Ho saputo dove abita; e prima di partire, proc-
curerò di vederlo. La mia intenzione è di mettermi in viaggio
l’ultimo giorno del corrente, o il primo dell’altro; ma siccome
non posso ancora assicurarlo, così le scriverò un’altra volta per
farle sapere il giorno precisamente. Credo però che una sua rispo-