Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/147

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un poco come state, e consolateci almeno con la vra buona salute in questo mare di guaj in cui siamo. Facilmente Babbo anderà a Roma quest’inverno, se le cose riguar- danti la revisione di Mazzanti anderanno male, come potrebb’essere. La partenza di quest’ultimo non ha accomodato per niente le teste dei suoi fautori, i quali sono più che mai inviperiti anche contro il nuovo governatore, eccellente persona, ma insoffribile ad essi perchè in lega con la cricca. Beato voi, Muccio mio, che siete fuori di tutti q.11 pettegolezzi. - Noi abbiamo échoué nei due partiti ai quali si era pensato per Carlo, la Simonetti una, la De Vico l’altra. Mamma vuole che vi ricordi, e vi preghi di fare qualche cosa (potendo) a quest’og- getto; ed io vedo che di 20 m. scudi si contenterebbero. È certo che questo è il solo rimedio. - Quando voi ci parlavate di un opera [sic] del Manzoni, noi non sapevamo che diavolo di opera fosse, e se non giungeva lo stesso gno il Corr. delle dame, noi eravamo disperati. Spero che il sig. Manzoni ve ne avrà umiliata una copia; non è vero? - Pie- truccio e Carlo e Luigi vi salutano non so quanto. Carlo è ansioso di q.'a risposta di Bunsen; venga una volta lusinghiera! - A Giordani tante cose per me, vi prego, non ve ne scordate. Addio, caro, caro Muccio. Se sapeste quante volte sogno le vfe Operette morali!

1146. A Niccolò Puccini.
Firenze 26 Settembre 1825 [ma 1827]

Scusatemi, carissimo Cavalicr Puccini, se scriverò breve: incolpatene i miei occhi che non mi vogliono servire. Vi ringra- zio molte e molte volte senza fine, dell’amore e della cortesia che mi dimostrate nella vostra de’ 23. Io vi voglio tutto quel bene che si può volere a un uomo di bontà e di valore come il vostro. Questa mattina medesima ho veduto l’abate Leoni:1 giovane buono, amabile, pieno di virtù e di buon volere, ricco d’ingegno: me n’era stato detto assai bene da altri, e con ragione. Mi dispiace che il vostro venire a Firenze non debba essere prima di mezzo novembre: io sarò partito di qua per fuggir le nebbie ed il freddo; ma siccome credo che passerò l’inverno in Toscana,